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0047Ed eccoci nuovamente a raccontare le nostre giornate passate nello splendido contesto del Parco del los Glaciares. Sono state giornate intense di duro lavoro con sveglia all’alba e molteplici obiettivi da inseguire e raggiungere. Più volte abbiamo ripetuto il percorso che ci conduceva nel cuore del Perito Moreno cercando finalmente, dopo le prime giornate di sopralluogo, di concentrarci sulla raccolta dati e sulla documentazione di dettaglio. Le squadre di ricerca hanno continuato le operazioni di posizionamento e rilievo di svariati mulini e bédières, iniziando ad unire i pezzi di questo puzzle che di anno in anno diventa sempre più difficoltoso da perlustrare e comprendere. La troupe documentaristica ha invece concentrato il proprio lavoro individuando le location più suggestive e raccogliendo nuove immagini di ambienti tanto belli quanto difficili da percorrere. È stato infatti trovato un bellissimo mulino agibile solo nelle prime ore del mattino quando la portata della bédière che si getta in esso non è ancora alimentata dall’abbondante afflusso dovuto alla fusione superficiale della massa glaciale.

0049Ogni volta che ci si cala in un pozzo di ghiaccio si ha la sensazione che il blu del cielo pian piano svanisca, offuscato dalla potente intensità di un colore così ammaliante e così profondo che solo chi ha la possibilità di osservarlo con i propri occhi può percepire. Con il  nostro lavoro stiamo cercando di sforzarci al massimo per imprimere nelle nostre memorie digitali suoni ed immagini che riescano a riproporre quanto stiamo vivendo anche se le emozioni che ci attraversano quando siamo immersi nel blu, appesi ad un filo, sono così forti e difficili da raccontare…

La prima parte della nostra spedizione sta volgendo al termine. Ieri abbiamo passato la giornata ad effettuare spole di trasporto fra il campo 2 sul ghiacciaio e il rifugio del Minitrekking. Il gruppo Buscaini è sceso anch’esso a valle con l’infortunato Mez ormai in via di guarigione.

0054Ora siamo qui all’imbarcadero ad aspettare il battello che ci riporterà verso El Calafate dove riordineremo il materiale e recupereremo le forze dopo queste intense giornate passate a fra rocce e ghiaccio.

Come da programmi ci divideremo in due squadre: una ritornerà a solcare le acque del Lago Argentino per cercare di raggiungere e perlustrare il “piccolo” ma selvaggio Ghiacciaio Ameghino, l’altro si sposterà a nord e tenterà la difficile impresa di raggiungere il cuore del signore dei ghiacciai argentini, il Viedma. Saranno entrambe spedizioni leggere per raccogliere i primi dati e gettare le basi per eventuali future campagne di ricerca e documentazione più approfondite.

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