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Comunicazione satellitareDedicato ai preoccupati parenti-sposi-amici di chi sta divertendosi nel Subterranean River, a Palawan, Estremo Oriente.

Nel NE del Giappone, Estremo Oriente, si è abbattuto un terremoto, poi uno tsunami, ora un disastro nucleare. Questo è oramai noto a tutto il pianeta, anche ai nostri esploratori, effettivamente un po’ lontani dai mezzi di informazione tradizionali.

Mentre ci auguriamo che i Cavalieri dell’Apocalisse che mancano – uragano, peste, cavallette, guerra… – , vadano altrove, ricordiamo che fra Palawan e Sendai ci sono 3900 km, la stessa distanza che separa Bari da Herat, e Roma dalla Groenlandia.

L’unità di crisi della Farnesina (dove tutti i partecipanti sono stati registrati prima della partenza) ha contattato la spedizione nei giorni immediatamente successivi al terremoto, ma a solo titolo informativo, non suggerendo certo un rientro in Italia. Contattata nuovamente da parte nostra in questi giorni, la Farnesina ha confermato l’assenza di rischi per la permanenza nell’isola di Palawan.

Tutto sotto controllo insomma. Suggeriamo quindi i più apprensivi di non lasciarsi prendere da inutili ansie. Nonostante le difficoltà delle linee telefoniche tradizionali, non sempre coperte, il gruppo esplorativo è costantemente in contatto con l’Italia grazie anche all’uso dei telefoni satellitari Immarsat / Intermatica.

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