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I ragazzi delle colonie seguono il mini corso dell'aprile 2010 (foto Natalino Russo)Due settimane fa, mentre rientrava la fruttuosa spedizione in Filippine, partiva il primo gruppo di quella successiva, con destinazione Chiapas. Quattro italiani e due spagnoli, determinati a frugare ancora nel fitto della selva El Ocote, in un posto che ha finora regalato tante emozioni: l’Ombligo del Mundo.
Per gli amici, e per i pochi habitué che ormai ci tornano per la terza, quarta volta, è semplicemente l’ombelico. Un baratro che si apre nel cuore della foresta, a più di nove ore di cammino dall’ultimo posto abitato. Un anno fa, durante la spedizione di aprile, proprio lì era stata trovata una nuova grotta ricca d’acqua (vedi post). La zona è estremamente carsificata, quindi del tutto priva d’acqua in superficie. E averne trovata semplifica la logistica delle spedizioni future.

Oggi è partito il secondo gruppo. Si torna ancora una volta al Río La Venta, dove ormai vent’anni fa è iniziata l’avventura della nostra associazione. Da allora su quegli altopiani si sono succedute ben 21 missioni, con vari obiettivi, dalla pura esplorazione speleologica e geografica, ai prolungati scavi del progetto archeologico.
A quella terra siamo molto affezionati. Non sappiamo più separaci dalle sue grotte meravigliose, dal colore verde smeraldo del río e dagli altopiani coperti da una foresta viva e sconfinata. È un autentico paradiso. Ma in questi lunghi anni ci siamo legati anche alla gente che in quei luoghi ci vive, integrandosi con un territorio che è anche roccioso, difficile, ostile.
Il gruppo partito oggi è composto da 9 italiani, 2 spagnoli e 2 messicani di Città del Messico e Tuxtla. La missione rientra in un nuovo progetto di collaborazione con la Reserva de la Biosfera Selva El Ocote, avviato lo scorso novembre. Questo accordo ha dato all’attività di La Venta nell’area nuovi spunti esplorativi, che partono proprio dal rapporto tra noi stranieri e gli abitanti del posto, che spesso non possono godere delle bellezze sotterranee che si sviluppano sotto i loro terreni.
Più volte ci hanno domandato cosa ci spinga ad andare fin laggiù, affrontando lunghi e costosi viaggi e tante fatiche. Chi va in grotta può immaginare la nostra risposta. Ma chi delle grotte non sa nulla, be’, ci prende per matti. Succede in Italia, figurarsi in un posto così lontano. Difficile non destare sospetti o non essere visti come conquistatori o depredatori di tesori.
Alle prese con corde e attrezzi, aprile 2010 (foto Natalino Russo)Dopo anni di spedizioni, risultati esplorativi entusiasmanti, foto, documentari e libri, sentiamo il bisogno di proteggere quelle grotte e quei luoghi. In accordo con la Reserva El Ocote, ci siamo posti l’ambizioso l’obiettivo di trasmettere ai locali la nostra passione per il mondo sotterraneo. Vorremmo che chi vive in quei posti possa vedere il mondo che si dischiude sotto i villaggi e sotto la foresta. Vorremmo che utilizzassero non soltanto le nostre fotografie, ma i loro stessi occhi. Vorremmo andare insieme a loro a esplorare il buio, percorso dai fiumi sotterranei, veicoli di un bene tanto abbondante nelle grotte quanto scarso e prezioso in superficie: l’acqua.

La nuova spedizione inizierà con una settimana di corso di speleologia agli amici delle due colonie di Lázaro Cárdenas e López Mateos, proseguendo con le attività già iniziate a novembre, quando con un gruppo di ragazzi avevamo disceso anche un buon pezzo della Cueva del Río La Venta. Questo corso, il primo ufficiale e patrocinato dalla Reserva de la Biosfera Selva El Ocote, è reso possibile dalla sensibilità di due sponsor tecnici, Repetto Sport di Genova e Ferrino, che hanno fornito tutte le attrezzature (imbrachi, attrezzi, caschi, luci) con cui i ragazzi potranno poi seguirci nelle esplorazioni.

All'ingresso della Cueva del Rio La Venta insieme ai nostri amici locali (foto Natalino Russo)A corso finito, nella seconda settimana ci concentreremo insieme a loro nell’esplorazione di nuove grotte nell’area della Cárdenas e della colonia Unesco, dove nell’aprile del 2009 avevamo rilevato oltre 4 km di nuove cavità, con molte prosecuzioni possibili.
Inoltre un piccolo gruppo inizierà la prospezione di una nuova zona dell’altopiano, vicino alla colonia La Florida, dove molte segnalazioni aspettano solo di essere verificate.

Una delle novità di questa spedizione in Chiapas saranno anche le esplorazioni subacquee di alcuni sifoni che hanno per il momento bloccato le esplorazioni dei più importanti inghiottitoi dell’area di Cárdenas, nella speranza di entrare in vasti sistemi di gallerie aeree che ci conducano verso il canyon.

Alla fine della spedizione, come ormai consuetudine, insieme agli amici del Grupo Espeleológico Jaguar di Tuxtla dedicheremo qualche giorno alle esplorazioni sull’altopiano di San Fernando. Qui, al fondo del sumidero del Puercoespín, ci attende il grande lago-sifone Boca del Cielo, ancora non superato. E poi il vicino Sumidero El Higo, che se giunto al Puercoespín porterebbe il sistema a superare i 6 km di sviluppo.

Restate sintonizzati, quindi, e seguite spesso il blog. Vi terremo informati, come sempre, grazie alla telefonia satellitare di Intermatica.

Hasta pronto.

Francesco Sauro

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