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Parte oggi una nuova spedizione La Venta nel deserto della Baja California – Messico. Inquadramento geografico - La penisola della Baja California, uno dei 31 stati della confederazione messicana, ha una estensione di circa 70.000 km2 con una lunghezza di 1200 km, una popolazione di poco più di 3.000.000 di abitanti e una densità pari a 45 persone per km2, per lo più concentrate nelle cinque principali città dello stato. Confina a nord con gli stati della California e dell’Arizona (Stati Uniti d’America), a est con lo stato di Sonora, e a sud con lo stato della Baja California del Sur; a ovest è bagnata dell’Oceano Pacifico.

Già da un po’ di anni il nostro amico e socio messicano Carlos Lazcano Sahagùn, geologo e direttore del Museo de Historia della città di Ensenada, sta portando avanti delle ricerche storico antropologiche relative alle originarie popolazioni della Baja California. Le sue escursioni lungo la penisola hanno portato in questi anni a numerose scoperte di antichi siti, grotte con pitture rupestri e vaste aree con petroglifi , insieme alle rivisitazioni di vecchie missioni gesuite sparse nel territorio. Le ricerche si concentreranno in special modo nella Valle de Los Cirios, un’area naturale protetta di circa 25.000 km2, localizzata nella zona meridionale dello stato, di cui Carlos è uno dei più fermi promotori per il riconoscimento del sito come patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO. Partiremo in tre: Martino Frova, Luca Massa e il sottoscritto, e affiancheremo Carlos nei venti giorni, tutti a cavallo, in questa affascinante avventura. Raggiungeremo la Missione di S. Borja dirigendoci verso quella di Santa Gertrudis (120km), ripercorrendo antiche vie ed esplorando nuove zone alla ricerca di siti con pitture rupestri, antichi insediamenti e vestigia delle missioni che evangelizzarono dal XVIII secolo queste terre. Durante la traversata nel deserto realizzeremo mappe topografiche, localizzeremo i siti con punti gps, effettueremo documentazioni filmate e fotografiche. Alle ricerche si affiancheranno anche alcuni rancheros del luogo, incuriositi e desiderosi di riscoprire le origini e i luoghi frequentati dai loro avi. Un’avventura unica, sia per l’aspetto storico sia per quello antropologico, con un pizzico di folclorismo, dato che si vivranno i giorni in puro stile pionieristico- western, attraversando territori inesplorati a cavallo e bivaccando sotto le stelle davanti al fuoco. Il programma prevede per i primi sette giorni l'attraversamento di una vasta area in cui insisteva un'antica via di comunicazione che collegava le missioni gesuite con i le “rancherie” e i villaggi nel deserto. Di questa via si son perse le tracce e la memoria, visto che la gente del posto quasi non ne rammenta più l'esistenza; ecco il motivo delle numerose richieste dei locali di partecipazione al progetto. Il tutto poi per giungere, a metà del nostro cammino, nella missione di Santa Gertrudis, ove dal 1751 ogni anno si svolge una festa che raduna tutti gli abitanti dell'area sparsi su centinaia di chilometri quadrati di deserto; ottima occasione per documentare usanze e costumi degli abitanti di queste terre inospitali. I restanti giorni saranno dedicati alla ricerca di nuovi siti e grotte con pitture lungo le valli e i remoti canyon delle aree circostanti. Per quanto possibile, trattandosi di aree desolate e remote, cercheremo di inviare notizie e aggiornamenti dal luogo di spedizione.
Francesco (Ciccio) Lo Mastro
Appoggiano questa nostra avventura: Intermatica (Telefonia satellitare), Ferrino (Abbigliamento e attrezzatura outdoor), Dolomite (Calzature da montagna), Amphibious (Sacche stagne), Scurion (Sistemi di illuminazione led), Tiberino (Alimenti liofilizzati pronti da cuocere).

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