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Mercoledì 18. Abbiamo i cavalli. Finalmente ci siamo inoltrati più all'interno dell'immenso territorio della Sierra de la Asamblea.
Abbiamo cavalcato per più di 4 ore seguendo l'alveo asciutto di un antico fiume. Il tracciato, dopo un'ora di percorrenza in territorio aperto, si andava sempre più incassando tra due pareti strapiombanti. Tutto intorno i cactus "cardon"e gli arbusti di "mesquite" ostacolavano non di poco la marcia dei nostri cavalli. Trascorse altre due ore siamo giunti alla confluenza con l'arrivo de la Asamblea, un altro corso d'acqua fantasma.

Dopo un'altra ora di cavallo, legati gli animali per l'impervietà del cammino, abbiamo proseguito a piedi per un'altra mezz'ora. Al di là di un'ansa del fiume -si fa per dire visto che di acqua nemmeno l'ombra- finalmente incontriamo dei petroglifi, forse i più spettacolari sino ad ora incontrati. In un piccolo spiazzo ricavato nell'ansa del corso d'acqua, lungo un liscio lastrone di roccia metamorfica, come su una grande lavagna, ecco decine e decine di incisioni e disegni astratti, scolpiti al tempo in cui qui l'acqua scorreva perenne e gli abitanti di questi luoghi cacciavano le numerose specie di animali selvatici raffigurati poi sulle pitture rupestri.
Compiuta la documentazione fotografica e acquisito il punto gps torniamo al campo, naturalmente con altre 4 ore di cavallo, bruciati dal sole, la stanchezza sulle spalle ma con una grande gioia per la scoperta. Giovedì 19. Sempre a cavallo ci dirigiamo dalla parte opposta, con un paio d'ore, in direzione di una grande collina rocciosa formata da una immensa frana di blocchi di granito, dove in cima potrebbero esserci delle testimonianze di arte rupestre. La scalata non è delle più semplici, abbiamo dovuto cercarci la via all'interno della frana. A volte sembrava di procedere velocemente, a volte ci si trovava davanti a dei veri e propri ostacoli invalicabili. Comunque in cima siamo arrivati e anche lì ci siamo trovati di fronte ad un sito di testimonianze Cochimi.
All'interno di un grande masso di granito scavato degli agenti atmosferici, come in una grande stanza, ecco risaltare delle pitture astratte di color ocra. Il luogo era sicuramente considerato speciale, dato che dall'alto della collina si domina tutta la valle sottostante. E non potrebbe essere altrimenti perché ha affascinato anche noi, a migliaia di anni di distanza. Unica nota negativa, durante le riprese della scalata al sito, un colpo di vento ha fatto precipitare il nostro drone, fracassandolo sui massi. Per fortuna siamo riusciti a rimetterlo in sesto utilizzando i ricambi portarti dall'Italia. Francesco Lo Mastro Nei giorni seguenti si sono effettuate altre escursioni addentrandosi nelle zone più a sud, verso un'area chiamata "l'anno del borrerò", dove era segnalata, dai rancheros del luogo, una grande grotta con pitture rupestri. Percorrenza a cavallo per arrivarci: 9 ore!
Ora Ciccio, Luca e Martino sono sulla via del ritorno. Appena rientreranno ci racconteranno anche di questi ultimi giorni e finalmente vedremo le foto. Quindi continuate a seguirci! Appoggiano questa nostra avventura: Intermatica (Telefonia satellitare), Ferrino (Abbigliamento e attrezzatura outdoor), Dolomite (Calzature da montagna), Amphibious (Sacche stagne), Scurion (Sistemi di illuminazione led), Tiberino (Alimenti liofilizzati pronti da cuocere).

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