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I Colori del Buio

Click per ingrandireÈ il nome che abbiamo dato alla mostra per noi più importante, quella che si sta svolgendo nel complesso del Vittoriano, a Roma, dal 25 febbraio scorso e che andrà avanti fino al 25 marzo. Tutti i giorni, senza interruzione, gratuita. La quantità di gente che sta venendo a vederla è impressionante, e certo dipende dal luogo in cui si trova, ma il risultato è raggiunto: non credo che la speleologia e il mondo delle grotte siano mai stati offerti a una tale massa eterogenea di pubblico.

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Myanmar 2012, una veloce prospezione

Click per ingrandireDurante questi giorni, seppure impegnatissimi nella organizzazione degli eventi legati alla mostra del Vittoriano, non ci siamo fatti mancare nemmeno una veloce prospezione in Myanmar (ex Birmania).
Alessio Romeo insieme ad altri 6 speleologi di diverse nazionalità è tornato in quelle zone già viste da La Venta anni fa per cercare di ampliare un po' le nostre conoscenze del territorio.
Ovviamente non si è trattato di una spedizione esplorativa ma di una prospezione per prendere conoscenza di zone limitrofe e per stringere rapporti con i locali e le autorità del posto.

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Spedizione in Uzbekistan su Spelunca

Click per ingrandireÈ in uscita in questi giorni il numero 125 di Spelunca (bollettino della Società di Speleologia Francese) un resoconto della spedizione Baisun-Tau 2011 in Uzbekistan (Asia Centrale) a cui hanno preso parte due soci della nostra Associazione.
L'articolo a firma di Evgeny TSURIKHIN, Vadim LOGINOV e Francesco SAURO e accompagnato da splendide immagini di Alessio ROMEO riporta un approfondita ricostruzione della spedizione e della storia esplorativa dell'area.

Tepui 2012, bilancio finale

Click per ingrandireLa missione Tepui 2012 sta ormai volgendo al termine, oltre un mese e mezzo di ricerche, esplorazioni e documentazione nei tepui venezuelani. Quest'anno i programmi sono stati limitati dalle condizioni atmosferiche avverse e da alcuni problemi logistici che ci hanno costretto a cambiare gli obbiettivi originali. Ciononostante il bilancio finale appare decisamente positivo.
Le ricerche geologiche hanno spaziato dal Roraima, all'Akopan, fino all'Auyan Tepui, comprendendo uno studio dell'evoluzione geomorfologica dell'intera Gran Sabana. Sono stati effettuati studi sulla silice disciolta nelle acque, sui processi di arenizzazione, sugli speleotemi e sulle mineralizzazioni all'interno delle grotte.
Una nuova grande risorgenza è stata raggiunta su una delle più impressionanti pareti del Roraima. L'esplorazione di questo nuovo sistema è stato ostacolato da una pericolosa piena, ma la distanza tra l'inghiottitoio e la parete fa presupporre interessanti sviluppi per il prossimo anno.

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Progetto Tepui, frammenti di mondi perduti

Click per ingrandireSanta Elena de Uayren, 30 gennaio 2012

Dopo mesi di preparativi in Italia e oltre 20 giorni di pre-organizzazione qui in Venezuela, riparte un nuovo capitolo del Progetto Tepui, uno dei più importanti e affascinanti della nostra associazione.
Risale a ormai vent'anni fa il primo approccio a queste montagne e in particolare all'Auyan Tepui, la montagna del diavolo, enorme tavolato di 700 km2 che ancora custodisce immensi segreti sotterranei. Ne seguirono due grandi spedizioni negli anni '90, con l'esplorazione di quello che allora era considerato il più vasto sistema carsico nelle quarzoareniti, il Sistema Auyan Tepui Noroeste.

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Scoperta sul Monte Pelmo una pista di impronte di dinosauro a quota 3000

Un'improntaMonte Pelmo, Dolomiti. Cresta dello spallone nord-est, 3025 metri sul livello del mare. Lo scorso settembre un gruppo di cinque speleologi e alpinisti dell’Associazione La Venta ha individuato una possibile pista di orme di dinosauro tra le più alte in Europa.
Mauro “Lampo” Olivotto, noto scultore e alpinista cadorino, autore delle sculture conosciute come “giauli”, è l’ideatore di una stravagante missione sospesa tra arte, alpinismo e poesia: raggiungere una grande caverna in piena parete del Monte Pelmo e allestirvi un set fotografico per i suoi personaggi di legno. L’impresa è stata compiuta il 10 e 11 settembre 2011 insieme a quattro speleologi e alpinisti dell’associazione di Esplorazioni geografiche La Venta. L’esplorazione ha richiesto l’installazione di un piccolo campo sulla cresta dello spallone nord-est del Pelmo, che ha consentito di avere il tempo necessario a calarsi per la prima volta fino alla cavità, che è stata battezzata Grotta dei Giauli. La discesa di oltre 150 metri su una parete di quasi mille metri è stata attrezzata dallo speleologo trevigiano Antonio De Vivo.

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