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E’ una domanda che ci siamo posti spesso, testimoni dell’inesorabile ritiro dei ghiacciai alpini e dell’accentuarsi dei fenomeni di fusione superficiale, che sono all’origine dello sviluppo delle grotte nei ghiacciai.
Questo è il principale interrogativo che si pone la spedizione che partirà a febbraio diretta in Patagonia. Tra gli scopi c’è anche la prospezione di altri due ghiacciai vicini, il Mayo e l’Ameghino, che mostrano anch’essi una condizione morfologica adatta allo sviluppo di grotte e mulini.
Sedici persone, tra cui il nostro socio argentino Esteban Gonzales, più forse qualche ospite estemporaneo.
Il programma prevede dodici giorni di ricerche sui ghiacciai, probabilmente divisi in due gruppi. Il lavoro sarà gestito partendo da campi base posti sulla morena laterale, al riparo, per quanto possibile, dai terribili venti patagonici. Si tratterà soprattutto di cercare, esplorare, documentare e rilevare il maggior numero possibile di mulini.
I risultati non mancheranno e il Moreno ci regalerà sicuramente ancora molte sorprese, che vi racconteremo tra non molto su questo blog.

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