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Progressione fra massiA parte la faticosa progressione su terreno pietroso sotto il sole cocente, il paesaggio è incredibile: un susseguirsi di collinette e terrazzi calcarei in ambiente molto arido con numerosi esemplari di Adenium Obesum, i caratteristici alberi bottiglia endemici di Socotra. Abbiamo quindi proseguito verso la nostra meta raggiungendo il villaggio di Mashfaga, base per le nostre prospezioni. Il villaggio è uno sparuto gruppo di casupole in pietra, la maggior parte ricoveri per le capre; qui, infatti, la pastorizia è l’unica attività.
Passiamo la notte sotto un’incredibile stellata preparandoci alla giornata di domani.

Il traforo6 marzo 2010
Sveglia alle 5. Dopo una fugace colazione partiamo a piedi, progredendo per circa 1,5 km secondo il dato rilevato dal gps. Camminiamo su un esteso plateau calcareo e dopo circa mezz’ora ci affacciamo sulla grande dolina individuata da casa. Era proprio come ce la immaginavamo: una grande dolina di 200×100 con un ingresso a monte ed un altro a valle. L’ingresso a monte è solo un insieme di sgrottamenti in interstrato, dove, come da abitudine locale, sono stati ricavati degli ambienti protetti per le greggi con dei muretti a secco. L’ingresso a valle, altro non è che un gigantesco traforo di circa 500 metri con una volta di una sessantina. La caratteristica di questo ambiente è che si affaccia a strapiombo sul mare, creando un gioco di luci tra il buio della grotta e l’azzurro intenso marino.
La grande dolinaProseguiamo verso secondo punto individuato su Google Heart. Dopo un’altra mezzora di cammino sempre su plateau calcareo ci affacciamo su un enorme cratere del diamentro 40-50 m e dalla profondità di 60m, che non possiamo scendere perché abbiamo corde insufficienti. Al di sotto di esso un grande ambiente che sbocca a mare con una spiaggia ciottolosa. A monte si intravede una grande frana di detriti, ma vista dall’alto ci dà l’impressione che ci possa essere una probabile via di prosecuzione.
Nel pomeriggio proseguiamo verso la punta estrema sud est. Risaliamo delle alti pareti verticali con numerosi sgrottamenti poco interessanti. Unico lato positivo, e che dall’alto la vista spazia su immense panure da una parte e falesie a picco sul mare dall’altra. Proprio su queste ultime abbiamo individuato delle enormi grotte impostate su fratture sub verticali. In lontananza, col binocolo, abbiamo individuato anche due piccoli canyon paralleli, molto vicini tra loro (come una doppia s) pieni di grotte e fratture. Forse faremo una puntata da quelle parti.

Ciccio e Martino

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