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No, in realtà non era la donna più bella in sala, su questo abbiamo concordato tutti.

Come “quale sala?”

Ah già, ho dimenticato di dirlo, abbacinato dalla Miss.

“MissTappa, Mistappa la bottiglia, signorina?”. No, la vostra è solo invidia, la mia era una vera miss, la prima che ho mai visto.

Ora lo dico: era la cena di benvenuto che la municipalità di Puerto Princesa ha offerto alla spedizione, ed è stata davvero interessante. Per MissTappa? Ma no, per capire in che contesto si colloca l’importanza di quella grotta sul territorio dell’isola, per capire la stima di cui sono circondati quelli che hanno lavorato qui sinora –io non c’entro-, e per capire l’incredibile lavoro di valorizzazione ambientale che stanno facendo qui. E’ un’isola felice dell’ecologia, pluripremiata da organismi internazionali, con la “Grotta del Tesoro” di cui, ho scoperto, abbiamo le chiavi per farla conoscere sul serio, e loro lo sanno.

Insomma, bravi tutti quelli che hanno lavorato per farci trovare in questa posizione.

Le relazioni che sono state presentate, l’onnipresenza delle nostre foto, mi hanno fatto proprio cadere dal pero. In braccio a MissTappa. Ma, dicevo, c’era assai di meglio. Già, perché poi sono arrivati ballerini e suonatori bravissimi di danze e musiche –strepitose- tradizionali. Ce lo possiamo dire: le donne filippine sono carine. Mi hanno fatto venire in mente una battuta brasiliana -che in realtà era riferita alla Tailandia -, e che riferisco per aiutare i miei compagni di viaggio nei loro rapporti familiari: venire con moglie in Filippine è come portarsi un panino ad un pranzo di nozze.

Buona eh?..

No? Perché no?

Vabbé, la scancello, anzi, smentisco di averla scritta. E a questo proposito potrei parlare di cosa dicono dell’Italia berlusconiana i commensali filippini –non parlo della miss-, ma la carità di patria mi fa tacere.

L’indomani abbiamo fatto acquisti complessi e poi siamo filati e Sabang, dove scrivo. No, Miss Filippine non è venuta con noi. Neppure le ballerine.

Ed eccoci qui in un posto incredibilmente bello, una casa ampia ma piena di 15 energumeni/e a 10 metri dal mugghiare delle onde, ormai strutturata per reggere innumerevoli passaggi di altri energumeni che cercheranno di leggere meglio le profondità del Saint Paul.

Abbiamo ancora difficoltà con le comunicazioni, molti di noi non ricevono più sms, e il collegamento Internet è complesso e lontano, ma speriamo di rimediare nei prossimi giorni.

Oggi pomeriggio prima entrata nella grotta, rapida ma sino al fondo della zona navigabile, per capire il contesto. Che è semplicemente indicibile. Per crederci bisogna vederlo…

Non lamentatevi di questo post. E’ scritto di getto e con Corrado che mi tamburella accanto, facendovi fretta e commentando salacemente il fatto che è tardi, che è solo un post per il blog, che deve andare a spedirlo. Non fosse stato per lui sì che vi avrei raccontato roba seria!

GBad

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