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Chiapas 2011. Non solo esplorazioni

I ragazzi delle colonie seguono il mini corso dell'aprile 2010 (foto Natalino Russo)Due settimane fa, mentre rientrava la fruttuosa spedizione in Filippine, partiva il primo gruppo di quella successiva, con destinazione Chiapas. Quattro italiani e due spagnoli, determinati a frugare ancora nel fitto della selva El Ocote, in un posto che ha finora regalato tante emozioni: l’Ombligo del Mundo.
Per gli amici, e per i pochi habitué che ormai ci tornano per la terza, quarta volta, è semplicemente l’ombelico. Un baratro che si apre nel cuore della foresta, a più di nove ore di cammino dall’ultimo posto abitato. Un anno fa, durante la spedizione di aprile, proprio lì era stata trovata una nuova grotta ricca d’acqua (vedi post). La zona è estremamente carsificata, quindi del tutto priva d’acqua in superficie. E averne trovata semplifica la logistica delle spedizioni future.

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La stampa filippina

La stampa filippina dei giorni scorsi ha dato risalto alle scoperte speleologiche emerse durante la spedizione La Venta Palawan2011.

Il quotidiano nazionale Inquirer ha pubblicato un articolo, reperibile anche sul web, nel quale si parla dei chilometri esplorati, delle eccezionali concrezioni e dove si da particolare risalto al ritrovamento del fossile di Halitherium.

Il titolo recita più o meno così: “Rivoluzionario ritrovamento a Puerto: animali viventi 20 milioni di anni fa”

Corrado

Toponimi spontanei e storici

Il Subterranean River era già abbastanza “subterranean” il 27 aprile 1521, giorno della morte di uno dei più grandi esploratori geografici di tutti i tempi, Ferdinando Magellano, morte avvenuta durante uno scontro con i filippini di Mactan nell’isola di Cebu, a est di Palawan. La flotta superstite, a bordo delle famose Trinidat e Victoria, sbarca sulle coste di Palawan, “la terra promessa”, come definita dal cronista ufficiale di Magellano e della spedizione, il veneto Antonio Pigafetta (nella spedizione c’erano due soli italiani, entrambi sopravvissuti al massacro, uno veneto e l’altro savonese…). Con la morte del grande esploratore termina, a Palawan, il sessennio di una delle più importanti spedizioni geografiche dell’umanità, la circumnavigazione della Terra, e si apre la storia delle esplorazioni geografiche moderne.

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Rientro

Rieccomi qua.

Con il corpo seduto sulla solita sedia, davanti al solito computer, nel solito ufficio, e la mente ancora aggrappata ai taglienti calcari del St. Paul o persa nelle sue enormi gallerie sotterranee.

Non amo fare bilanci. Hanno un che di definitivo che non mi appartiene, ma un riassunto posso farlo, a beneficio di quanti hanno seguito gli esiti di questa spedizione.

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Una storia a lieto fine - Per una foto in... Scala

Ricostruzione di laguna EocenicaNella laguna eocenica tutti conoscevano il giovane Laventino, un Aliterio (sirenide progenitore di lamantini e dugonghi e parente stretto dell’Idromaiale), sempre allegro e pronto a scherzare quando non era impegnato in pantagrueliche abbuffate di tenere alghe. Ma un brutto giorno una squadraccia di squali entrò nella laguna e, mentre tutti si affrettavano a nascondersi, sorpresero il povero Laventino intento a cibarsi e per lui non ci fu scampo: venne sventrato e la sua carcassa si adagiò sul fango calcareo del fondo, che presto lo ricoprì tutto.
Passarono dieci, quindici milioni di anni, e il sonno di Laventino, oramai ridotto a scheletro, non fu turbato da cataclismi, eruzioni, terremoti e tsunami: non si accorse neppure che quel lembo di fondo marino era stato strappato e sollevato fino a diventare una montagna alta oltre mille metri, e che possenti vulcani, eruttando lava, la avevano circondata con un anello di fuoco. E non si svegliò neanche quando il lavorio incessante dell’acqua scavò, proprio vicino a lui, una grande galleria.

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Tema: la grotta più calda

TemperatureTema: Dimostrare che coi suoi 25.5 °C la grotta di Saint Paul è la più calda del mondo.

Svolgimento:

Primo passo. Alla base del concetto di “grotta” sta l’assenza di qualcosa, manca della roccia. La grotta quindi è qualcosa che non c’è, e infatti, a ben vedere, se devi mettere un chiodo –che c’è- per scendere in un pozzo –che non c’è- sei costretto a metterlo nella roccia che circonda la grotta. Sì, lo so che sembra una scemenza, ma quando ti metti ad approfondire la visione delle grotte ti accorgi che non lo è per nulla.

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