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Siamo così presi ed indaffarati dall’installazione e preparazione del campo base che ancora non ci siamo resi conto di dove ci troviamo. Finalmente, dopo aver dedicato una giornata al trasporto di materiale dalla fronte del ghiacciaio al bivacco Buscaini riesco a sedermi ed osservare, da questo punto panoramico il mondo che ci circonda. È impossibile descrivere i colori che esso assume al tramonto del sole, il rumore dell’acqua nelle sue più svariate manifestazioni, il verde brillante delle foreste di faggio australe (Nothofagus).

Ma torniamo a noi: non tutto è filato liscio, infatti dei 18 portatori previsti se ne sono presentati solo 3, che hanno fatto un paio di viaggi, ma che comunque hanno costretto un gruppo di noi a ripetere il tragitto per riuscire a portare tutto il materiale necessario per l’installazione del campo base.

Nel frattempo una squadra composta da Giovanni, Silvia e Ryow ha effettuato una prima perlustrazione sul ghiacciaio. La superficie è apparsa da subito molto più complessa della volta precedente (2004 ndr) le zone difficili da attraversare per raggiungere la parte centrale si sono ampliate. La fascia meridionale è senza bédière perché assorbite sotto la superficie. A monte una valle percorsa da un torrente sembra essere il discendente del Rio Malbec, che si getta in un grande mulino.

Domani torneremo con più squadre per continuare le perlustrazioni, mentre ora ci godiamo il calore del fuoco aspettando un caldo risotto.

Filippo Serafini

Comunicazione telefonica ricevuta il 16/02/2010 alle ore 12,55 locali (08,55 in Argentina)
con satellitare Iridium/Intermatica - Meteo ottimo

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