16 febbraio 2010
Per ottimizzare l’attività si è deciso di dividersi in tre squadre e perlustrare altrettante differenti zone del ghiacciaio.
La squadra A ha superato il Rio Malbec trovandovi una bédière parallela e mulini in sequenza, con alcuni fossili. Rientrando verso sud è stato individuato un mulino più piccolo, poi altre bédière e un ulteriore mulino con acqua.
La squadra B è risalita verso monte fino ad una zona con crepacci, trovando gallerie epidermiche, un mulino attivo con una portata di circa 100 l/sec e altri due fossili.
La squadra C è andata verso nord-est per perlustrare la zona del Coltrane. È stata trovata una forra interessante da rivedere e piccole grotte endoglaciali in sponda destra, a monte del campo, ma si è notato che non è possibile accedere al ghiacciaio da tale zona.
17 febbraio 2010
Da oggi è confermata l’assitenza telefonica della Società Meteorologica Italiana che ci informerà sugli sviluppi meteorologici dei prossimi giorni… ma per ora il problema principale sono le scottature!
Per quanto riguarda l’attività odierna, sono state raggiunte le parti terminali della lingua, già viste nel ‘94, la zona carsica si è molto ridotta ed ha perso di interesse. In particolare però si è trovato un mulino estremamente bello e adatto alla documentazione. Per il resto il ghiacciaio, dalle misure e dai rilievi fatti, si è ritirato di almeno 100 metri in sponda destra. È come se gli ultimi 4/5 chilometri della lingua avessero avuto un piccolo franamento a valle. Ciò ha creato seraccate estremamente difficili da superare, questo fenomeno di scivolamento ha decisamente danneggiato il reticolo idrografico superficiale ed enormemente ridimensionato il fenomeno carsico complicando la progressione superficiale e l’esplorazione.
Una squadra ha proseguito l’attività di documentazione fotografica e video allestendo una specie di set in una zona molto scenografica del ghiacciaio.
Comunicazione telefonica ricevuta il 17/02/2010 alle ore 22,40 locali (18,40 in Argentina)
con satellitare Iridium/Intermatica
