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“E allora, cosa facciamo domani?”
Alla rituale domanda serale pare ci sia una sola risposta: domani si va tutti a esplorare il “ramo dei Filippini” una più che promettente galleria fossile all’Underground River.

“Servirebbe qualcuno che andasse a raccogliere campioni di minerali a Tangusan Cave”

Ecco – fregati – il nostro esimio professore ordinario (in pensione) ci ha confezionato il pacco regalo.

Tangusan Cave (”traforo” in lingua Tagàlog) è una condotta di attraversamento alle spalle del Puerto Princesa Subterranean River, che pare contenere formazioni geologiche di grande interesse scientifico.

Così verso le 8 e mezza del mattino Elisa e io iniziamo a inerpicarci al seguito di due guide locali. Descrivere in poche parole cosa sia la progressione nel carso tropicale filippino è impossibile: qualcuno ha parlato di “coltelli saponati”.

Si tratta di arrampicarsi su lame di calcare appuntite e taglienti, ricoperte da uno strato pressoché uniforme di infido e scivolosissimo muschio; fra una lama e l’altra si annida uno strato di foglie morte che nasconde fauci di roccia che aspettano impazienti le nostre caviglie….

Tanto per rendere l’idea: un ottimo scarpone resiste per circa 20 giorni prima di cadere a pezzi.

Le nostre guide e i ranger affrontano tutto questo con le infradito in plastica. Un bell’esempio per tutti gli amanti del barefoot (i piedinudisti n.d.a.) che però lo praticano su morbide spiagge o, al massimo, su comodi sentieri alpini.

E mi domando se Elisa che voleva portare le sue fivefingers le stia davvero rimpiangendo o stia piuttosto ringraziando la Dolomite per averle fornito robusti scarponi che hanno evitato ai suoi piedi di ridursi come le mani: tagliuzzate.

La grotta è un bellissimo e imponente traforo che mette in comunicazione due vallate continue, riempito da uno strato impressionante di guano di pipistrello che nasconde i rari minerali.

La discesa ovviamente si dimostra ancora più complessa della salita, ma la foresta già appagata dal tributo di pelle che le abbiamo versato ci rideposita dopo circa un’ora davanti ad una baracca che vende birra fresca.

Alvise

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