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Efficiente autobus per speleo alla Colonia FloridaEccoci tornati alla civiltà, nella ribollente Tuxtla Gutierrez, dopo giorni decisamente frenetici. Le poche ore di sonno e la calura non aiutano a concentrarsi per raccontare quasi dieci giorni di esplorazioni, conclusesi questa notte alle quattro del mattino con l’uscita dal Sumidero Higo in quel di San Fernando.

Ma torniamo a una settimana fa…

Dopo la rocambolesca quanto splendida traversata del Rio La Venta, di cui scriverà Giusto nel prossimo post, lunedì scorso era iniziata la fase esplorativa della spedizione. Due gruppi: uno all’ormai familiare Rancho Montecristo tra le colonie Cardenas e Unesco, uno nella sconosciuta colonia di La Florida, zona ricca di segnalazioni e ancora vergine dal punto di vista speleologico.

Grandi gallerie nel sistema della Cueva Tulipanes (foto F. Sauro)Mentre nel primo caso ci si è mossi in una zona ormai già ben conosciuta, seppur ancora ricca di cavità inesplorate, il secondo obbiettivo era pieno di incognite, dall’accoglienza dei locali alle reali potenzialità speleologiche del luogo. Ciononostante entrambe i gruppi sono stati fortunati mettendosi in saccoccia chilometri di esplorazioni.

Al Montrecristo la scoperta più importante è stata la Cueva del Rancho Tulipanes, un traforo attivo di 1,5 km con enormi e concrezionatissime gallerie fossili superiori, e ben 5 ingressi. Ovviamente, dato il poco tempo, è stato impossibile terminarne l’esplorazione e il rilievo, nonostante una rapida punta di topografia fuori programma la mattina dell’ultimo giorno disponibile.

Nelle gallerie fossili della Cueva Tulipanes (foto F. Sauro)Alla Florida le cose sono andate anche meglio, grazie soprattutto alla calda accoglienza della gente del posto e del Commissario di Ejidal, Cristobal, che subito ha capito il senso delle nostre ricerche, grazie anche a un incontro tra noi, la gente e alcuni rappresentanti della Reserva della Biosfera di el Ocote. Nel giro di qualche ora avevamo già tre giorni di prospezioni organizzate, con tutto il pueblo mobilitato per carpire nuove segnalazioni, tra leggende di grotte lunghissime e di fiumi sotterranei. Alla fine, delle moltissime cavità verificate, alcune grotte proseguono con grandi speranze, sia con pozzi (una sima di oltre settanta metri che prosegue ulteriormente) sia con gallerie fossili e attive. Decisamente la scoperta più importante è avvenuta l’ultimo giorno con la veloce esplorazione della Cueva del Convento, una risorgenza, a cui si accede da un ingresso fossile e che presenta grandi gallerie concrezionate e uno spettacolare canyon acquatico che continua imperterrito verso monte. I locali mettono in relazione questa grande grotta a un inghiottitoio, non visto da noi per mancanza di tempo, che si trova nelle montagne a circa 5 kAttraversando il Salone Selva de Cactus, nei nuovi rami del Sumidero Higo (foto F. Sauro)m di distanza in linea d’aria. Se così fosse si tratterebbe di un grande sistema di attraversamento, una piccola Cueva del Rio La Venta, lunga comunque svariati chilometri. E la dimensione degli ambienti fanno bene sperare per la prossima spedizione di novembre.

Venerdì i due gruppi si sono ricongiunti al Montecristo per darsi una sistemata in vista della cerimonia di consegna degli attestati ai corsisti in programma per il pomeriggio alla Colonia Lopez Mateos. Si è trattato di un incontro importante tra La Venta, le autorità locali, i corsisti neospeleologi, il nostro amico Arturo Farrera, alcuni rappresentanti del Presidente Municipal e la stampa locale. Si è parlato di opportunità per la gente, di sicurezza, di grotte come tesoro del luogo, di come si può sviluppare un progetto di turismo ecosostenibile… Molte cose in pentola e la bella soddisfazione di stare contribuendo a un processo di crescita delle persone del luogo che va oltre la semplice esplorazione speleologica.

Comunicando tra i due gruppi con i satellitari Intermatica.Particolarmente bella è stata la consegna dell’attestato ai ragazzi, soprattutto a Manuel Perez, ormai vero protagonista di questa avventura, e primo speleologo locale ad aver effettuato tutta la traversata della Cueva del Rio La Venta.

Infine il ritorno a Tuxtla nella notte di venerdì, le poche ore di sonno, prima di partire per San Fernando per un veloce tuffo in un’altra bella storia. A novembre eravamo usciti dal Sumidero Higo, quasi convinti che poche possibilità esplorative potevano dare speranze per una giunzione col vicino Puercoespin.

Appena un mese fa l’amico Kaleb Zarate Galvez del Grupo Espleologico Jaguares scala una parete fangosa per raggiungere una grande finestra. Oltre vengono esplorate centinaia di metri di gallerie stupende fino a un ciclopico salone.

Eccoci quindi ieri a rilevare oltre 1 km di grotta nuova e a proseguire le esplorazioni insieme agli amici Jaguares. Una gigantesca rampa freatica porta infine su un fiume sotterraneo a – 250 metri di profondità, ormai oltre i sifoni del Puercoespin. Ne percorriamo mezzo chilometro verso valle fermandoci su una cascata. Ambienti grandiosi e l’impressione di essere entrati in qualcosa ancora più grosso di quello che si conosceva. Il fiume tra l’altro si dirige verso sud, cioè verso il Canyon Sumidero, aprendo prospettive esplorative preoccupanti (km e km di sistema).

All'ingresso della Cueva del ConventoL’uscita, dopo quasi venti ore di grotta è stata resa ancora più simpatica dal disarmo completo, deciso per il prossimo arrivo del periodo delle pioggie, che ci ha visto in tre con sette sacchi ad arrancare su per pozzi e meandri.

Frenesie esplorative, ed ora un po’ di riposo.

Come sempre il tempo non è mai abbastanza dato che le grotte sono relativamente infinite, soprattutto qui in Messico.

Cesco

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