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Viaggio apparentemente regolare fino a Boysun, dove Cesco, Alessio e Marco si sono uniti ad un forte gruppo di 19 russi. Apparentemente. Perché un controllo della locale polizia rivela che i nostri non avevano un regolare permesso e vengono quindi trasportati di notte fino a Termiz, sulla frontiera con l’Afganistan. Qui fortunatamente hanno ottenuto i permessi e si sono poi potuti riunire al resto della spedizione.
Ieri sono quindi tornati a Boysun e, con 5 ore di fuoristrada, hanno raggiunto Sha-Tut dove hanno potuto preparare il materiale grazie all’ospitalità di una coppia di anziani musulmani.

Oggi, con due muli, hanno raggiunto il campo base a quota 2800, ai piedi del grande muro Hodja Gur Gur Ata dove si aprono gli ingressi delle più importanti cavità della regione. Il programma prevede ora un lungo e ripidissimo avvicinamento di 5 ore per l’ingresso di Festivalnaja, mentre un altro gruppo si sta portando sulla sommità (3724), sulla verticale della grotta, per attrezzare una verticale utile per il trasporto del materiale più pesante fino al suo ingresso.
Tutta la logistica, organizzata senza il supporto di elicotteri, risulta molto complessa ed estremamente impegnativa dal punto di vista fisico, ben prima di entrare in grotta.
Oltre alle nuove esplorazioni in Festivalnaja, per i prossimi giorni sono previste punte anche nelle grotte Ulugh Beg e Dark Star.

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