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chp2015a_07Il previsto campo nei terreni della colonia del Palmarito, municipalità di Chiapa de Corzo, è saltato. Dovevamo capire tutto subito… Il campo previsto vicino alla strada non era più possibile cosa che ci ha costretto a rivedere tutto il materiale al volo in piena notte. La via del ritorno che doveva essere tutta in discesa alla fine non era transitabile per i cavalli per cui si prospettavano varie ore di cammino in salita. I cavalli dovevano essere quattro per permetterci di viaggiare almeno scarichi ed invece… Erano solo tre muli con conseguente trasporto a spalla di buona parte degli zaini. Insomma una sfiga dietro l’altra ma noi non abbiamo colto il segnale.
Arrivati dopo chilometri di marcia sotto il sole cocente sul posto, in un bosco incantato, un proprietario del   terreno sul quale dovevamo passare non ci ha concesso il permesso, costringendoci a rientrare il giorno dopo con un altrettanto estenuante marcia.

chp2015a_05Come se non fosse abbastanza, la sera un violentissimo temporale ci ha investiti proprio all’ora di cena. Per fortuna un gentile amico ci ha prestato la sua capanna per farci una pasta. Dover anche ripartire a pancia vuota sarebbe stato davvero troppo. Avere le grotte tanto sognate a massimo un’ora di cammino e non poterci accedere è stata davvero dura. Ma crediamo di aver individuato il responsabile… Ci hanno raccontato che uno dei cerros per i quali siamo passati si chiama Cerro Brujo. Ovvero monte dello stregone. E la leggenda narra che chi passa di lì si perde poi nella vita. Svelato il mistero abbiamo a lungo meditato di lasciare allo stregone un elemento della spedizione per ingraziarcelo. La scelta era però molto difficile. E così ci siamo fatti alla fine beffe delle leggende. In fondo gli speleologi amano perdersi nella vita. Quindi… chp2015a_06Quindi via di nuovo sulle montagne in zona Berriozabal a terminare il rilievo e la documentazione fotografica del Sumidero esplorato alcuni giorni prima. E qui la sorte è notevolmente girata a nostro favore. Chiacchierando con gli abitanti della colonia sono iniziate a saltar fuori grotte e pozzi da esplorare.
Non solo. Non contenti altre ce le siamo andate a trovare da soli. Insomma in un solo giorno ne sono state viste e parzialmente esplorate ben 4 ed almeno altrettante ci aspettano. Una in particolare sembra promettere grandi sviluppi. In questo periodo di fortissima siccità inghiotte almeno una decina di litri al secondo. Ma i segni delle piene del periodo delle piogge sono molti metri più in alto. Un sifone per adesso ci sbarra la via. Ma una breve arrampicata non conclusa permette di sentire il rumore del torrente al di là. chp2015a_08Toccherà tornarci al più presto. Ormai quel rombo di cascata ci è entrato nella testa e non vuole lasciarci. Nei prossimi giorni, intanto, saremo a San Cristobal de las Casas per rivedere le Grotte di Rancho Nuevo che da quasi 30 anni non vedono più la luce di speleologi oltre il sifone posto ad un chilometro e mezzo dall’ingresso. Abbiamo in progetto il superamento dello stesso per tentare uno svuotamento verso valle che renderebbe molto più semplici future esplorazioni. Inoltre i nuovi sistemi di illuminazione molto più potenti hanno permesso di individuare finestre occhieggianti in alto sui meandri invisibili ai tempi della flebile luce del carburo. Chissà che non si trovi una via per il by-pass. Continuate a seguirci per nuovi aggiornamenti e che il Brujo sia con voi!

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