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Fuggiti alle maledizioni dello stregone ne abbiamo approfittato per andare a fare un giro veloce alla sima de las cotorras. Un sotano (grande pozzo in zone tropicali) profondo circa 100 metri dove inspiegabili pitture rupestri su cenge esposte fanno compagnia ai veri padroni di questo posto: le cotorras (pappagalli). Un canto assordante che rimbomba tra le pareti. Ma un’altra presenza ad un certo punto ha attirato la nostra attenzione. Un vecchio spit. Un ricordo di quando nel 1983 quelli che sarebbero poi diventati fondatori di La Venta discesero questo abisso. Un bel ritorno.

chp2015a_09Poi per tre giorni siamo finalmente fuggiti dai 43 gradi di Tuxtla Gutierrez. La cara e bella San Cristobal ci ha accolto con il sorriso di Stefano Calabrò, speleo sardo che da anni ormai vive qui e che ci ha dato ospitalità. Ma non siamo venuti a fare i turisti. Anche qui una grotta ci aspettava. Ed anche qui abbiamo trovato vecchi spit piantati tanti anni fa. Nel 1987 per la precisione dal Circolo Speleologico Romano nella Gruta di Rancho Nuevo. Una grotta profonda 550 metri e con quasi 10 chilometri di sviluppo tra concrezioni incredibili. Ci siamo rientrati dopo tanti anni che non vedeva più la luce di esploratori per rivedere qualche finestra alta e cercare di capire come si possa fare ad attivare il sifone che la tiene chiusa quasi costantemente ed anche per capire meglio dove vanno le acque che vi entrano e che potrebbero essere utili ad approvvigionare il vicino villaggio. chp2015a_11Grazie all'immersione di Pepe il nostro fidato speleosub messicano ora conosciamo meglio questa porta di accesso ad un mondo che si preannuncia incredibilmente grande. Risorgenze 1600 metri più in basso ci fanno sognare. Ancora una volta un piccolo passo che speriamo sia il primo di un lungo viaggio. Nel frattempo grazie ad una risalita alquanto fuori norma è stato esplorato un nuovo ingresso di questa grotta. Le due traballanti scale giuntate che poggiavano su sassi instabili alla base e assicurata con una corda di cui ormai rimanevano solo alcuni trefoli saranno da aggiungere al prossimo libro di tecniche di grotta... chp2015a_10Da domattina ci spostiamo nel canyon del Sumidero. Proveremo a raggiungere la grotta alla sommità dell'Arbol de Navidad per una cengia a 250 metri sull'acqua. Una via che, iniziata lo scorso dicembre, permetterebbe di tenere pulita la risorgenza in maniera più semplice. Inoltre sulla sommità dell'altipiano inizieremo la ricerca delle grotte che assorbono le acque che formano questa stupenda sorgente. A presto. Partecipano dall'Italia: Tullio Bernabei, Giusy Campo, Leonardo Colavita, Ada De Matteo, Marta Lazzaroni, Giovanni Rossi. Dal Messico: Rebecca Blanco Carrillo, Stefano Calabrò, Alicia Davila Garcia, Luis Davila Garcia, David Gomez Trinidad, Mauricio Nafate Lopez, Pepe Pez Ledesma, Oscar Sanchez Morales, Kaleb Zarate Galvez, Adrian Zenteno Estrada.

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