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Domani mattina una spedizione patrocinata dalla nostra associazione entrerà nella Cueva del Rio la Venta, il sistema sotterraneo più importante da noi scoperto in questa regione, per una lunga discesa con finalità esplorative e di attrezzamento migliorativo.

La Cueva del Rio la Venta, scoperta nel 1990 durante la prima discesa del canyon (che diede poi origine l’anno dopo alla nostra associazione), fu esplorata in risalita fino al 1994 e poi congiunta nel 1995 con una grotta individuata sull’altopiano: da allora si tratta di una lunga, straordinaria traversata sotterranea che si sviluppa per circa 12 km e oltre 400 m di profondità.
Il sistema, famoso per la sua grande diversità morfologica, presenta ancora diverse possibilità esplorative e la nuova spedizione si concentrerà su due in particolare: l’affluente di sinistra presso la cascata Escalera del Diablo e il ramo fossile sopra il grande salone chiamato Alle porte del caos.
L’altro importante obiettivo è il nuovo attrezzamento di chiodi e corde laddove le grandi piene tropicali hanno deteriorato o addirittura distrutto gli armi per la discesa.
Infine una squadra si dedicherà alla prima documentazione in video in assoluto della grotta, anche con la finalità di realizzare un documentario in due puntate per la RAI Val d’Aosta a cura di Frank Vanzetti.
 

 
La spedizione vanta uno sponsor d’eccezione e cioè il produttore Raumer, presente non solo con i suoi attacchi e attrezzi da risalita, ma anche di persona: Cesare Raumer infatti, che percorse questa grotta nel 2012, è rimasto talmente impressionato da decidere di tornarci, e di farlo  in forze: il gruppo è infatti composto da 21 persone, compresi tre speleologi messicani.
Gli speleo italiani provengono da vari gruppi, tutti facenti parte del CAI: Schio,  Bassano del Grappa, Vicenza, Aosta e Gioia del Colle (Puglia).
La permanenza in grotta sarà di 4 o 5 giorni, in funzione delle scoperte. L’uscita in fondo al canyon è prevista dunque per venerdi 8 marzo.
Da sottolineare come questa spedizione adotterà, per la prima volta in Messico, la linea del portare fuori tutti i rifiuti umani, compresi quelli organici, come l’associazione ha già cominciato a fare sui Tepui venezuelani: si tratta infatti di grotte dove le zone di accampamento sono particolarmente fragili dal punto di vista dell’impatto umano. Questa impostazione speriamo servirà di esempio per tutte le prossime spedizioni internazionali e non, in Messico e non solo.
Tullio Bernabei
 

Scarica il rilievo della Cueva in formato pdf

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