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Fossili di dinosauroDunque i fossili ci sono, eccome. Ossa di dinosauri, spesso gigantesche (tibie di 1-2 m) accompagnate da tronchi fossilizzati lunghi anche 6-7 m. E sembra ci siano anche gli elementi per decidere dove scavare, con l’obiettivo di tirare fuori buona parte di uno scheletro. Specie? Un po’ di tutto, ma è troppo presto. Luogo esatto? Resta segreto, altrimenti in pochi mesi i collezionisti lo spolverano.
Carlos, il primo a scoprire il sito, è rimasto con Federico a posizionare i vari giacimenti fossili. Gli altri speleo sono andati a cercare grotte, non trovando quella più promettente per un buco di memoria della nostra guida (in quel posto non ci andava da 17 anni e il deserto effettivamente è tutto uguale).
In compenso abbiamo sceso il pozzo El Hundido, un abisso abbastanza spaventoso di 180 m sul cui fondo giace un lago oscuro con dimensioni 100×150 m, tanto che da qualche decina d’anni i locali hanno calato pompa e tubi per tirare fuori acqua. La struttura metallica, vecchia e fatiscente, fa veramente paura. Come il lago, del resto, da cui ci si aspetta di vedere emergere una “creatura” da un momento all’altro. E forse c’è anche, ma là sotto ci siamo stati il meno possibile…
Una sorta di Loch Ness speleologico, diciamo. Allietato dalla risalita in libera di buoni 180 m, 100 dei quali su corda da 8 millimetri con passaggio di nodo. E con pioggia. Per non farci mancare nulla, chiaro…
Di giorno si stava bene, di notte un gran freddo: del resto è deserto ed è inverno.
Servirà un nuovo sopralluogo, previsto per fine febbraio.
Tullio

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