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Il canyon degli Apache non ci ha regalato alcuna grotta dipinta come ci aspettavamo, durante i due giorni di ricognizione siamo riusciti a percorrere solo una decina di chilometri in superficie a causa dell’ostile vegetazione. Abbiamo osservato numerose cavità e nicchie sui ripidi pendii e il ritrovamento di alcune punte di freccia di selce ci ha confermato il passaggio di tribù Apache come preannunciato dai locali.

Cueva Pintada nel Rancho HundidoAl ritorno dal canyon abbiamo dedicato una giornata per raggiungere la cavità segnalataci dall’ingegnere F. Flores e descritta come un inghiottitoio profondo oltre 100 metri. Carichi di attrezzature abbiamo attraversato 25 chilometri di pista nel deserto in macchina, cercato l’ingresso a piedi sotto il sole cocente per oltre due ore  scoprendo poi che si trattava di una cavità molto piccola di circa 10 metri di profondità. I locali che ci avevano accompagnato non si sono turbati più di tanto per il risultato e ci hanno suggerito sorridendo (ma non troppo) di ritentare durante la Settimana Santa e che forse solo allora la grotta avrebbe rivelato le sue vere dimensioni, come pare sia successo ad alcuni di loro.

Tramonto nel desertoL’ultimo giorno siamo tornati alla Cueva Pintada mostrataci in precedenza dal doctor Torres situata a circa un’ora dal rancho per scattare altre foto, documentative ed ispezionare con maggiore attenzione le pitture rupestri, alla ricerca di un simbolo che rappresentasse il chenote Hundido.

Infatti fin dai primi giorni c’è una domanda in attesa di risposta: cosa avrà rappresentato per le tribù indigene questo abisso che esala vapori sulfurei e che al crepuscolo rigurgita milioni di pipistrelli? A noi ha fatto impressione e nonostante lo si sia esplorato e quindi in qualche modo esorcizzato non ha perso il suo fascino e soprattutto il suo potere di suggestione. Credenze, fantasmi, leggende e sciamanesimo, come avrete capito, hanno accompagnato la nostra permanenza nel deserto e di sicuro accompagneranno i nostri sogni ancora per qualche tempo!!!

Alessio, Carla

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