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Dopo una rapida occhiata ci rendiamo conto che la grotta non prosegue e perciò ci dedichiamo al rilievo e alla documentazione fotografica. Affidarsi alle guide locali è qui l’unica possibilità per individuare e raggiungere le grotte in territori così impervi e sconosciuti. Il fatto che loro siano estranei a questo tipo di attività li porta a credere che qualsiasi tipo di anfratto o cavità possa essere importante per noi. Questo ci costringe a recarci sul posto ogni qualvolta ci sia una segnalazione, per verificare il suo eventuale interesse.
Domani sempre guidati da Rudy, tre persone per due giorni, si recheranno a sud del massiccio del St. Paul nella zona del picco Sasadangan (che in dialetto locale significa “appendiabiti” e dalla foto si capisce il perché) dove a detta della guida ci attende un pozzo di circa 200 metri di profondità soffiante aria…

Le gallerie dell'Australian InletSasadangan – 3 marzo
Mentre un gruppetto composto da sei persone rientrato  all’Australian Inlet per continuare le operazioni di rilievo e di esplorazione, una squadra leggera, composta da tre elementi più una guida e due portatori, si è recata a Sasadangan, a sud del massiccio del monte S. Paul, per andare a visionare un pozzo, indicatoci dai locali che, in base alle loro descrizioni, parrebbe essere molto interessante. La zona sembra essere molto impervia, tanto che pare difficoltoso trovare una zona adeguata per installare il campo. Fortunatamente non piove, mentre a Sabang il tempo in questi ultimi due giorni è instabile, colpa a quanto pare della coda di un tifone che ha colpito l’isola di Mindanao e che solo di striscio interessa l’area nella quale stiamo soggiornando.

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