L’ingresso si trova a poca distanza dal fratello maggiore Subterranean River, in un tratto di costa con pareti a picco sul mare. Dopo le ultime esplorazioni, più che mai l’aggettivo “little” non rende merito a questa grotta, che invece è sorprendente per gli ambienti, per la presenza di fauna natante e strisciante e per l’immancabile grande quantità di pipistrelli nelle zone più interne appena esplorate (nella zona oltre sifone fortunatamente trovata aperta).

L’accesso a questa cavità è possibile solo con mare calmo: bisogna infatti buttarsi in mare dalla barca con tutto il materiale e cavalcare le onde che si infilano nella galleria iniziale fino all’approdo su una spiaggetta sabbiosa.

Il primo tratto di grotta è molto acquatico, si cammina in una grande galleria che costituisce il ramo principale: esistono due affluenti, uno in destra e uno in sinistra idrografica, che abbiamo esplorato e rilevato. Il primo si percorre per poco meno di 300 m e chiude in ambienti piccoli, bagnati, fangosi e senza un filo d’aria.

Il secondo inizia con un tubo freatico perfetto percorso da una forte corrente d’aria, ma quello che preoccupa è l’estrema pulizia della galleria… Dopo qualche centinaio di metri, la condotta si apre in una sala ingombra di massi di crollo e materiale proveniente dalla superficie (legno, foglie e anche un boccione di plastica).

A questo punto sarebbe interessante effettuare una battuta esterna per tentare di individuare l’inghiottitoio, probabilmente uno degli obbiettivi dei campi in foresta di questi ultimi giorni.

Una volta fatti rilievo e foto, ormai pronti per tuffarci di nuovo in mare per raggiungere la barca, scopriamo quasi per caso il secondo serpente di mare della giornata, acciambellato contro una parete (velenoso e questa volta bello grosso). Con un occhio ai movimenti del serpentone e l’altro alle onde che ci aspettano, percorriamo a nuoto i 40 metri di galleria che ci separano dal mare aperto. Ragazzi che figata!!!

Giampa e Vale