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Finita la ricognizione alle isole siamo arrivati a Quito. Qui fa un po' freddo; siamo PUR sempre a tremila metri ma evidentemente ci stavamo abituando troppo bene al clima dell'oceano.

Tirando le somme della prospezione direi che è andata abbastanza bene; forse meglio di quello che ci aspettavamo. Tutti i contatti in scaletta sono stati rispettati. Theo, il geologo ecuadoriano co-responsabile del progetto e profondo conoscitore dei vulcani delle Galapagos, Aaron, l'altro geologo statunitense che era con noi sono stati proprio una sorpresa, per simpatia e disponibilità. Insomma, due ottimi compagni di viaggio.

 

L'incontro al parco nazionale delle Galapagos è stato molto cordiale, essendo stati ricevuti dal direttore e dal suo staff. Quando abbiamo presentato l'associazione e consegnato alcune nostre pubblicazioni e la brochure si sono complimentati per la nostra professionalità. Naturalmente gli abbiamo ribadito la nostra etica e, nello svolgimento dei progetti, il nostro sempre stretto rapporto con le istituzioni locali e la gente del posto,nel più assoluto rispetto delle regole. Il progetto è stato presentato per ora in forma digitale in attesa delle verifiche, controllo ed eventuali modifiche da parte del parco. Comunque, in linea di massima è stata espressa la piena disponibilità e collaborazione al progetto. La segreteria sarà in stretto contatto ora per i suggerimenti e le procedure finali.

Nei giorni a Puerto Ayora, abbiamo anche fatto una puntatina alla guardia costiera ed abbiamo preso visione, fotografandole, delle carte nautiche dell'area Isabela Nord.

Come prospezioni sono state effettuate le seguenti: sorvolo con foto e video nella parte nord di Isabela, con passaggi alla zona dei vulcani Wolf (cratere compreso) ed Ecuador. Sorvolo lungo la costa nord est di Isabela, sorvolo sui tubi lavici a est del Wolf e parte dell'area tra Wolf ed Ecuador. Altre zone (Wolf parte sud e sud ovest) non è stato possibile per la presenza di nubi basse. Sempre in area Puerto Ayora è stata effettuata l'esplorazione, il rilievo e la documentazione fotografica di un nuovo tubo lavico a nord, e sempre in zona, la prospezione di un grosso condotto lavico conosciuto come Cueva Principal. Ad est di Puerto Ayora, è stata visita la Grieta, una profonda frattura di origine vulcanica che corre per centinaia di metri verso il mare. All'Isola Isabela abbiamo raggiunto e disceso il Triple Volcan, impressionante camera magmatica a cui si accede attraverso una serie di doline, per poi discendere al suo interno attraverso una serie di scalette sospese in circa sessanta metri di baratro. Altra prospezione è stata quella al Volcan Sierra Negra e al Volcan Chico, effettuata in una intera giornata con sedici chilometri di percorso in parte su sentiero e in parte su accidentato terreno lavico.

Ora siamo a Quito, dove stamattina ci siamo recati all'istituto geografico militare per acquistare le carte topografiche dell'area della spedizione dell'anno prossimo. Non resta, tornati in Italia, che elaborare tutti i dati e la documentazione per lo studio di una logistica dettagliata e di un piano operativo e di esplorazione quanto più funzionale possibile, che tenga conto delle difficoltà di raggiungimento dell'area Isabela nord (nave, aereo o elicottero), della difficoltà di approdi prossimi ai tubi lavici di quella zona, e dell'assoluta mancanza d'acqua dolce. Vedremo di metterci al lavoro al nostro rientro, per ora ci prendiamo tre giorni di riposo qui sui tremila metri di Quito a ridosso dell'equatore.

Un saluto vulcanico da Ciccio e Umberto.

Francesco Lo Mastro

Grazie per la preziosa collaborazione a: Jesus Lira e famiglia per l'appoggio e la logistica in Quito, Prof. Theofilos Toulkeridis dell'Istituto Politecnico dell'Esercito di Quito e Aaron Addison dalla Washington University di S. Louis.

Sponsor: Amphibious, Chelab, De Walt, Dolomite, Fedra srl di Tiziano Conte, Ferrino, Hennessy Hammock, Intermatica, Raumer, SAE, Scurion, Tiberino.

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