Dal 2016 la nostra associazione sta sviluppando, in collaborazione con alcuni gruppi speleologici locali, un progetto esplorativo sia nel settore nord-occidentale dei monti Zagros, sia tra gli immensi diapiri della regione di Shiraz, nel sud del paese.

Dopo la ricognizione del 2016, che ha posto le basi per un progetto esplorativo e culturale davvero affascinante, nel corso della spedizione del 2017 sul Parau sono stati raggiunti degli ottimi risultati che hanno subito confermato l'enorme potenziale di queste alte e aspre montagne.

Il massiccio del Kuh e Parau, noto agli speleologi europei sin dalle esplorazioni degli anni 70 con l'esplorazione del mitico Ghar Parau (-743 m), si erge a ridosso della città di Kermanshah, distante appena 70 chilometri circa dal Kurdistan Iracheno.

Queste favolose montagne, con vette che arrivano a sfiorare i 3300 metri, racchiudono gli abissi più profondi dell'Iran: la Jojar Cave (-1318 m), il Ghar Parau (-743 m) e la mostruosa Qala Cave, un baratro con un unico pozzo da 567 m, il secondo pozzo più profondo al mondo.

Nel corso della spedizione del 2017, oltre ad una completa documentazione della Qala Cave, è stata scoperta una nuova grotta, la Ghizhalan cave, esplorata fino a -430 m circa ma con un potenziale che supera abbondantemente i 1000 m di dislivello.

Altri numerosi ingressi verticali sono stati posizionati e non scesi per mancanza di tempo.

Per il 2018, la nostra associazione ha deciso di effettuare addirittura due spedizioni in Iran: la prima, conclusasi poche settimane fa, è stata effettuata tra gli immensi diapiri di sale a sud di Shiraz, nell'Iran meridionale.

La seconda si terrà di nuovo tra gli immensi plateau calcarei del Parau, dal 28 agosto al 12 settembre.

I fronti esplorativi sono davvero tantissimi, la Ghizhalan e i grandi pozzi individuati lo scorso anno, ma anche una secondo settore più a nord, il Kuh e Shahu, esplorato pochissimo anche dagli amici Iraniani.

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Giuseppe Spitaleri