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Poche settimane fa, tra il 5 e il 18 novembre, la Tian Shan Geological Society e la Foundation For The Preservation And Exploration Of Caves hanno condotto una spedizione sul Ghiacciaio Inylchek, uno dei ghiacciai montani più grandi al mondo, situato nell’area centrale della catena Tian Shan nella regione Issyk-Kul del Kyrgyzstan.

 
Hanno partecipato 23 speleologi provenienti da svariate parti del Mondo: diciannove Francesi dell’Associazione “Regard sur l’Aventure”, un Canadese, due italiani (il sottoscritto Alessio Romeo, appartenente al gruppo La Venta, e Michele Pazzini), ed il russo Bulat Mavludova, coordinatore scientifico del progetto e dottore presso l’Institute of Geography of the Russian Academy of Sciences”, nonché vice Presidente della UIS Commissione per gli Studi delle Grotte Glaciali.
 

 
Il ghiacciaio si è formato in seguito alla confluenza di altri due grandi ghiacciai: l’Inylchek Nord e l’Inylcheck Sud. Nel punto in cui essi confluiscono si forma un lago, che periodicamente scompare, noto dal 1931 con il nome di lago Merzbacher e situato ad una quota superiore ai 3300 m s.l.m.
Ogni anno il lago glaciale di alta quota più grande in Eurasia scompare rapidamente. Questo generalmente avviene nel mese di luglio-agosto, quando il volume di acqua nel lago raggiunge il punto critico di 1,2 milioni di metri cubi.
 
Nel 2019 lo svuotamento del Lago è iniziato il 17 Agosto. Lo scopo della nostra spedizione di novembre era la ricerca ed esplorazione delle vie di drenaggio interno del ghiacciaio Inylchek, un ipotetico reticolo di tunnel e meandri dal quale fuoriescono le acque del lago, che in breve tempo raggiungono la fronte del ghiacciaio a 15 Km di distanza.
 

 
Il 6 Novembre da Karakol con due camion militari 6x6, percorrendo 120 km in 6 ore, abbiamo raggiunto la fronte del ghiacciaio a quota 3000 m s.l.m., dove abbiamo trascorso le prime due notti, per la chiara necessità di acclimatarci, approfittandone per esplorare l’area. Abbiamo trovato vari frammenti di gallerie sia al contatto sia all’interno del ghiaccio, tutti con sviluppi però mai superiori ai 100 m, risultato giustificato dal fatto che ormai a novembre siamo a oltre 2 mesi di distanza dallo svuotamento del Lago.
 

 
La spedizione si è poi spostata il giorno al Campo Stabile di 3500 m, a 17 km di marcia dalla fronte. Il campo si trova esattamente di fronte al Lago ma sulla sponda opposta del ghiacciaio. Il primo obiettivo era l’esplorazione del lago e delle sue sponde ma il progetto si è rivelato subito impossibile a causa di seracchi e iceberg relitti che ostacolavano la progressione.
Per questo motivo abbiamo deciso di concentrarci sull’area centrale del ghiacciaio con risultati interessanti. In sei giorni sono stati esplorati più di 10 mulini e cavità orizzontali, che sfortunatamente non hanno mai permesso un accesso al reticolo interno di deflusso delle acque del Merzbacher. In realtà, l’avanzare della stagione e la velocità media di avanzamento del ghiacciaio in questa zona non davano grandi speranze di trovare in profondità gallerie residue come quelle che è stato possibile trovare alla fronte.
 

 
La spedizione ha comunque avuto dei bei risultati e ha posto basi solide per future spedizioni. Il gruppo si è rivelato di grandi capacità esplorative e tecniche oltre che spinto da una forte motivazione di base che ha permesso un lavoro giornaliero costante e proficuo nonostante le difficili condizioni ambientali, con un Campo mai al sole a temperature fra i -5 ad i -20 e una media di 10 Km al giorno di cammino.  
 
Per eventuali future esplorazioni suggerisco in primis di cambiare il periodo e rischiare un’esplorazione a ridosso dello svuotamento del lago, fra fine agosto e i primi di settembre … ai posteri l’ardua esplorazione!!
 
Alessio Romeo

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