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Galleria per l'InfernoDopo numerosi tentativi riusciamo a trovare la strada giusta. Lasciamo la macchina e ci avviamo a piedi. Superiamo una frana di detriti e percorriamo una galleria allagata, l’acqua arriva quasi all’inguine ed è caldissima, al limite della sopportazione. Il caldo è bestiale, non può andare peggio di così, penso. Mi sbaglio, dopo una sosta per recuperare e coordinarci (abbiamo solo pochi minuti per recuperare l’apparecchio e cercare di fare foto) entriamo in un ambiente chiuso al lato della galleria. Li è l’Inferno: un posto apocalittico, possente, la temperatura si alza ancora, è un cazzotto in piena faccia, l’acqua che cade dal soffitto è bollente.

Si sistemano i campioni nelle valigie GTLIneProvo a togliermi la maschera per un attimo, pazzesco. Ci muoviamo come fantasmi, alieni, sembra un film al rallentatore, i movimenti sono lenti ma precisi, una stupidaggine qui e ci lasci le penne. Riusciamo a fare tutto e torniamo indietro.

Le gallerie che prima ci sono sembrate calde e ostili ora sono il paradiso. Rientriamo a Cristales per fare gli ultimi punti di misura della temperatura.

Ci sediamo in silenzio, un ultimo saluto alla grotta. Se conoscerla è stato emozionante, lasciarla di più; troppo personale per parlarne.

Gaetano

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