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Macachi e fossili

Forse era distratto. All’uscita del Subterranean River una scimmia si è arrampicata su un ramo e gli è venuta incontro. Bella foto, ha pensato il fotografo. Ha puntato l’obiettivo ma, mentre metteva a fuoco, la scimmia è sparita dall’inquadratura. Bam. Uno schiaffo in pieno volto. La scimmia gli ha dato proprio uno schiaffo. Gliel’ha piantato con tutta la mano. E al fotografo quasi gli prende un colpo. Ha lanciato un urlo tremolante. Lei, la scimmia, era lì, incazzata e coi canini affilati bene in mostra.

“Brutto scemo, col mondo che c’è là dentro perdi tempo a fotografare me?”

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Gaia Branch

Sbarco nella spiaggia del PP Subterranean RiverRicordate il post del 25 febbraio? «La risalita, di soli 3 metri, cui segue un’ampia galleria lunga un centinaio di metri, era già stata percorsa (scritte in inglese: 16 marzo 2007). Segue però un’altra risalita, ancora da arrampicare, di una quindicina di metri».

Normalmente correre in immense gallerie con splendide concrezioni è possibile solo dopo mesi di disostruzione. Non qui a Palawan! Da Sabang partiamo in barca, arrivo in una splendida spiaggia, quella dove trova foce il Subterranean River, da qui una piacevole nuotata permette di risalire un tratto del fiume, poi eleganti arrampicate su roccia con aderenza da sogno et voilà siamo in zona esplorativa!

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Barong Bong e Sasadangan

Il "becco" appendiabiti di SasadanganBarong Bong – 2 marzo
Oggi, in seguito alle segnalazioni di Rudy, un ranger del parco, si è deciso di organizzare una squadra ricognitiva leggera con l’obiettivo di localizzare ed esplorare la grotta Barong Bong. Un’ora di cammino attraverso la foresta ci ha portati ad un piccolo ingresso situato a metà di un versante roccioso che dà accesso ad una sala di modeste dimensioni.

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Le onde del Little Underground River

Rieccoci dopo qualche giorno di silenzio sul blog, dovuto in parte al fatto che a Sabang c’è stato un primo avvicendamento: due partenze e sette arrivi.

La grotta e la zona sommitale di Binag Bangan01 marzo
Giornata di grandi movimenti al Campo Base, con un ingresso al PPSR per scaricare dati dalla stazione meteorologica ed un nuovo giro di rilievo al Little Underground River. Questa grotta con ingresso “marino” continua a rivelarsi pericolosa per via dell’improvviso mutare delle condizioni del mare e delle maree. Un primo rientro rocambolesco alle 12,30 ci ha suggerito di organizzare una squadra di supporto esterno per la restante squadra che è uscita alle 15 affrontando onde alte che si infrangevano con pericolosa potenza contro il piccolo ingresso della grotta.

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Viaggio nel Monte Saint Paul

Diciamocelo chiaro: il viaggio dentro la grotta di Saint Paul, navigando per 4 km in canoa su acque calme e scure, con ogni tanto il ticchettio di una rondine salangana – che senti spostarsi nel buio lungo l’enorme galleria che continua serpeggiando nella montagna – è effettivamente un po’ fuori dall’usuale speleologico.
Questo da una parte ha come conseguenza che ti dici che valeva assolutamente la pena di venire sin qui, dall’altra che hai difficoltà a “leggere” la grotta, dato che è troppo inusuale.
Insomma, non basta dire che è inusuale, se sei uno speleologo vero devi saper dire che cosa c’è di inusuale, e questo sembra facile lì per lì, ma non lo è affatto. O almeno, io ho cominciato a intravederlo appena appena nella giornata di ieri, dentro l’Australian Inlet, un grande ingresso intermedio che non avevamo mai visitato.

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Australian Inlet e grottone

Sveglia alle 6 e appuntamento alle 7 per i gruppi che oggi hanno lavorato su due diverse cavità.
In cinque sono tornati all’Australian Inlet per rilevare il ramo principale ed esplorare alcune diramazioni nuove. Il rilievo, eseguito per metà, si dovrebbe completare domani.
Un altro gruppo ha iniziato l’approccio pesante (con l’uso di alcuni portatori) ad un evidente grottone (foto) già osservato a qualche chilometro dal villaggio di Kayasan. Di questi una parte, squadra di supporto, è già ridiscesa, mentre su è stato installato un campo avanzato dove sono rimasti in quattro.
Grazie ai telefoni satellitari Inmarsat abbiamo poi avuto un contatto con loro, che ci hanno comunicato che il grottone, enorme, chiude!
Domattina tenteranno la salita alla vetta per individuare e, possibilmente, esplorare le doline sommitali.

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