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Finalmente sono arrivati in cima all'Aracà. Avevamo lasciato i nostri amici su un barcone. Lasciato quello, quando il fondo del fiume è diventato troppo basso, hanno proseguito con 7 ore di lance a motore tagliando tronchi e rami con le motoseghe. Questo il link per seguire il loro GPS.

Alle 18 sono arrivati nel punto navigabile in cui il fiume è più vicino alla montagna e da li con 2 ore e mezza a piedi hanno raggiunto il fiume che scende dal tepui con delle stupende cascate e fatto il primo campo. È piovuto tanto e un paio di scarponi sono andati trasportati dalla corrente che è cresciuta nella notte, per fortuna avevano un paio di stivali di gomma. Un temporale sull'AmazonasIl giorno dopo sono partiti a piedi su una pista che a detta di una guida avrebbe dovuto essere più comoda. Dopo 10 ore di cammino, aprendo la pista nella foresta, con zaini fino a 35 chili, la via risultava errata e non potevano far altro che fare rientro al campo con il morale a terra. Ieri hanno attaccato la via certa e alle 16.30 sono arrivati al passo e montato il campo a quota 1000. Fino a quota 500 metri l'accesso è abbastanza facile, a parte i pesi mostruosi, poi inizia una rampa con alberi e pietre instabili da salire con corde fisse. È stata una salita durissima e ancor più lo sarà la discesa. Domani arriverà il resto del materiale con i portatori e inizieranno a dare un'occhiata alla sommità tentando di avvicinarsi alla grotta Guy Collet. Certo il caldo intenso e i tantissimi insetti non li aiutano. Ma siamo sicuri che comunque daranno, come sempre, il meglio!
Il posizionamento del massiccio dell'Aracà.
Aracà 

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