Blog

Al di là della strettoia! L'altro Underground!

Nel 2011 La Venta organizzò una lunga spedizione e in quell'occasione scoprimmo le gallerie dei "150 anni" semplicemente continuando il ramo del GAIA che terminava su pozzo da scendere dopo una ventosissima strettoia. Si aprirono chilometri di gallerie e rami laterali che terminano alla grande sala che chiamammo "Magellan". Dopo 6 anni eccoci di nuovo qua per una due giorni di osservazioni geomorfologiche e soprattutto documentazione fotografica!

Leggi tutto: Al di là della strettoia! L'altro Underground!

Il Day Light, una data

Ieri siamo andati in parecchi al Day Light, l’ingresso a monte del fiume sotterraneo, inizio del sistema. C’erano diverse cose importanti da fare, tra le quali la scansione laser e una nuova poligonale sia della parte iniziale che della galleria sottostante, sino al primo tratto allagato.

Ci si arriva in un’ora scarsa di cammino, prima costeggiando le verdi risaie e poi addentrandosi nella foresta pluviale. Un’ultima faticosa e sudata rampa alta una cinquantina di metri porta al cavernone che rappresenta l’ingresso fossile. In fondo, dopo una serie di passaggi che più scivolosi non si può, si spalanca il nero della galleria sottostante: uno scivolo di una quindicina di metri seguito da un salto di 25 metri nel vuoto consentono di mettere i piedi sul greto umido del livello di base. Furono i primi esploratori australiani che lo battezzarono cosi, quando vi arrivarono nel 1982: day light, luce del giorno, perché è ciò che si vede guardando in alto.

Leggi tutto: Il Day Light, una data

Palawan terza settimana... E 35 chilometri!!!

Siamo alla terza settimana di spedizione. Stiamo rispettando i tempi nonostante qualche inconveniente che comunque in spedizione è sempre da mettere in conto. La vita è frenetica: biologi, geologi, fotografi, operatori, speleologi, far convivere le esigenze di tutti a volte è davvero complicato. Ma grazie allo spirito di gruppo ci si riesce.

E il programma molto fitto per terminare questo studio nell’area del Parco Nazionale dell’Underground River a Puerto Princesa è ben dettagliato. Gli accordi internazionali prevedono una serie di attività specifiche che porteranno ad un miglioramento delle conoscenze sulla grotta e quindi ad un suo uso turistico ancora più responsabile nel piccolissimo tratto aperto al pubblico. Inoltre questo studio diventerà la base di tanti altri lavori di ricerca da completare una volta rientrati in Italia.

Leggi tutto: Palawan terza settimana... E 35 chilometri!!!

Poteva andare peggio

Mi sveglio come sempre con l'intrigante mix del canto dei galli, ripetuto e rilanciato da una parte all'altra del villaggio, e la musica a tutto volume che accompagna il lavoro del cantiere a fianco dei nostri bungalow, dove costruiscono le barche a bilancieri tipiche di queste terre e di questi mari. Di solito si uniscono a questa allegra sinfonia anche l'abbaiare dei cani e il festoso vociare dei bambini, ma non c'è un vero e proprio standard. Cani e galli possono iniziare il concerto anche alle tre del mattino, oppure tacere fino alle prime luci. Sabang riesce sempre a sorprendere il viaggiatore, sia per la struggente bellezza dei luoghi che per le modalità della sveglia mattutina.

Leggi tutto: Poteva andare peggio

Los amores que matan nunca mueren

Che ci fa una frase in spagnolo scritta sul fango al fondo di una lunga galleria di una delle più belle grotte al mondo, il Puerto Princesa Underground River, a Palawan in Filippine?

Il dubbio mi blocca e resto fermo qualche istante a guardarla. Ne approfitto per riprendere fiato, Ne ho bisogno visto che sono arrivato fin qui praticamente correndo e con due pesanti zaini sulle spalle.
Poi ricordo. Lucas era stato qui alcuni anni fa. Deve essere stato particolare vedere un indio del sud del messico qui. Eppure questa è proprio una delle particolarità di La Venta. La capacità di coinvolgere chi incontriamo sul nostro percorso. Di diventarne prima di tutto amici.

Leggi tutto: Los amores que matan nunca mueren

Cambiamenti climatici

Se da 5 anni non si tiene più la festa del Ghiaccio a El Calafate un motivo ci sarà!

Il cambiamento climatico, che anno dopo anno minaccia i ghiacciai patagonici come gli altri nel resto del Pianeta, è sempre più forte e consolidato di anno in anno. Quest'anno l'inverno è stato secco, poco freddo e in estate niente vento... insomma tutto anomalo ed anche le usanze del posto cambiano come ci ha spiegato l'Intendente del Parco Sig. Carlos Corvalán: qualche anno fa per la festa del Hielo a luglio-agosto abbiamo iniziato a portare con i camion la neve in città poi la decisione di sospenderla definitivamente… un tempo a fine aprile le attività alberghiere e negozi chiudevano ma adesso sempre più persone restano in città e lavorano ed i turisti continuano a venire.

Leggi tutto: Cambiamenti climatici

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Cookie policy