Walter Bonatti (1930-2011)
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- Creato: Venerdì, 16 Settembre 2011 23:00
- Pubblicato: Venerdì, 16 Settembre 2011 23:00
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Di ritorno da un viaggio di lavoro a Berlino, come di consueto, ho sorvolato le Alpi. Era l’ora del tramonto. La luce radente evidenziava le nuvole colmandole di ombre scure. Il movimento dell’aereo le faceva spostare piano. Vi si aprivano forre profonde e cupe, fugaci crepacci che cambiavano lentamente prospettiva, e sul cui fondo si vedevano le cime e le creste, anch’esse intense e vicine per la luce di taglio. Ombre affilate si proiettavano sulle valli sottostanti.
Viste dalla distanza di un aereo, queste montagne sono proprio piccole. Stanno lì, a portata di mano, facilmente raggiungibili, come tutti i luoghi del pianeta in cui si può arrivare volando. Stanno nel cuore del cosiddetto vecchio continente, a poche ore di macchina dalle principali città europee. Ma per chi ci va a piedi sono posti remoti, montagne tra le più difficili. Le montagne di una vita di uno dei più grandi alpinisti di tutti i tempi.