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CUATRO CIENEGAS: I LAGHI NEL DESERTO
Le ricerche nell’oasi ai piedi della Sierra San Marcos y Pinos, in Coahuila, a caccia di grotte e dell'origine delle acque che l'hanno creata. L'area carsica di Cuatro Ciénegas è una immensa valle a clima semidesertico ubicata nello stato di Coahuila, nel Messico settentrionale. Circondata da montagne calcaree alte fino a 3000 metri, la conca è caratterizzata da centinaia di splendidi laghetti sorgivi e da un'alimentazione idrica sotterranea del tutto sconosciuta, una grande risorsa in pericolo di esaurimento. Click per ingrandireL’associazione La Venta vi ha condotto il “Progetto Cuatro Ciénegas”, una serie di ricerche idrologiche e speleologiche condotte tra il 2000 e il 2002 e poi apparse in un libro di grande formato contenente un CD-ROM interattivo. Le esplorazioni hanno avuto l’obiettivo di far luce sulle misteriose origini di circa 200 pozze cristalline, di varie dimensioni, che appaiono nella regione di Cuatro Ciénegas come un miraggio nel deserto. Questi corpi d’acqua sono oggetto da anni di studi specialistici sulla fauna, dai pesci ai batteri, perché riproducono condizioni ambientali simili a quelle in cui la vita mosse i primi passi sul nostro pianeta. L’interesse e l’unicità di queste pozze nel deserto hanno consentito la loro parziale protezione attraverso l’istituzione di un parco nazionale nel 1994, ma nessuno aveva mai potuto spiegare da dove provenisse quest’acqua, perché in alcuni punti è calda e in altri fredda, e perché è così abbondante nonostante la scarsità delle precipitazioni. Dopo due sopralluoghi negli anni ‘98 e ‘99, il team La Venta vi ha organizzato tre grandi spedizioni. La ricerca delle origini delle acque misteriose è partita dalle pozze, con esplorazioni subacquee, analisi, monitoraggio e posizionamento con sofisticati sistemi satellitari. Poi l’attenzione è stata rivolta alle grandi montagne che circondano la valle, alte fino a 3000 metri, e alle grotte che vi si aprono. Infine sono state esplorate, non senza rischi, antiche miniere abbandonate da decine o centinaia di anni, sempre alla ricerca delle acque profonde nel cuore delle montagne. Click per ingrandireAlcuni numeri di sintesi delle spedizioni danno un’idea del lavoro svolto: oltre 70 ricercatori coinvolti, 65 nuove grotte esplorate, 8 km di topografie sotterranee, quasi 2000 punti di rilevamento geo-topografico, decine di immersioni subacquee, migliaia di metri di corda utilizzati nei pozzi di grotte e miniere, migliaia di chilometri percorsi a piedi, tra tutti i partecipanti, su montagne gigantesche e senza sentieri. Senza contare diversi canyon discesi per la prima volta dall’uomo. Alla fine di tutte queste ricerche la raccolta e il confronto dei dati, dalle pozze alle grotte, ha consentito di elaborare delle ipotesi scientifiche concrete sull’origine delle acque di Cuatro Ciénegas e sull’evoluzione del carsismo dell’area. Ma c’è di più, perché grazie all’appoggio e all’interesse del governo locale, queste ricerche saranno la base di ogni futura strategia di conservazione e valorizzazione turistica della valle e delle montagne che la circondano. La speranza dei ricercatori del team La Venta, che hanno affrontato non poche difficoltà per contribuire al Progetto Cuatro Ciénegas, è che la comprensione di ciò che è celato sotto il deserto ci aiuti a proteggere meglio, e forse appena in tempo, una delle meraviglie della Terra. Partner: le spedizioni sono state organizzate dalla Associazione La Venta in collaborazione con: Gobierno del Estado de Coahuila, Istituto Nacional de Ecologia de Mexico (SEMARNAP), Area de Protecciòn de Flora y Fauna Cuatro Ciénegas, Secretaria de Fomento Economico de Coahuila.
Prospettive future: il quadro esplorativo è sufficientemente completo. Rimangono molti punti interrogativi nelle montagne attorno alla San Marcos y Pinos, ma non tali da giustificare il proseguimento di un progetto mirato. Le possibilità di grosse esplorazioni sono legate soprattutto al fortuito ritrovamento di ingressi accessibili di sistemi carsici di origine idrotermale, e quindi slegati dall’attuale contesto morfologico.

Esplorazioni 1999 Click per ingrandireNel corso di due ricognizioni avvenute nel novembre 1998 e maggio 1999 sono state localizzate e parzialmente esplorate molte grotte situate sia a valle, nei pressi della conca, che sulle alte montagne che la circondano. Durante tali sopralluoghi sono stati percorsi circa 5 km di gallerie sotterranee, e molte di queste continuano inesplorate. In alcuni canyon sono state avvistate varie decine di grotte i cui imbocchi si aprono su pareti verticali, e quindi raggiungibili solamente mediante tecniche alpinistiche: arrampicate in libera e artificiale, posizionamento di corde fisse. Per esplorare tali grotte e cercarne di nuove sarà necessario installare dei cambi base avanzati nei canyon e in montagna, superando le difficoltà legate al trasporto dell'acqua (non esistono sorgenti conosciute). E' anche possibile che nel caso di grotte particolarmente estese e complesse sia necessario installare dei campi interni. Durante le esplorazioni speleologiche saranno realizzate la topografia strumentale, osservazioni e campionamenti geologici, rilevamenti di dati fisici quali temperatura, correnti d'aria, umidità relativa ecc. Per quanto riguarda i laghi sorgivi, le ricerche saranno impostate sulla topografia subacquea delle pozze più significative e sull'esplorazione dei condotti che troveremo, avendo cura di produrre il minimo impatto possibile sugli ecosistemi sommersi. Si tenterà inoltre di descrivere topograficamente le morfologie dei condotti di afflusso e deflusso delle acque, anche in relazione alla litologia dei luoghi.

Esplorazioni 2001 Il Proyecto Cuatro Ciénegas 2001 ha avuto l'obiettivo di comprendere il funzionamento idrogeologico della conca, la reale estensione del bacino di alimentazione, la sua storia geologica, le cause del progressivo inquinamento e della salinizzazione in corso. L'area carsica di Cuatro Ciénegas è una immensa valle a clima semidesertico ubicata nello stato di Coahuila, nel Messico settentrionale, e rappresenta una grande risorsa in pericolo di esaurimento. Circondata da montagne calcaree alte fino a 3000 metri, la conca è caratterizzata da centinaia di splendidi laghetti sorgivi e da un'alimentazione idrica sotterranea del tutto sconosciuta. Gli studi hanno impegnato ricercatori italiani e messicani per diversi anni, ed hanno portato ad una migliore conoscenza dell'area ed all'individuazione di misure concrete per conservarla e valorizzarla, sia come risorsa idropotabile che come meta di turismo sostenibile. Archeologia
In epoca preispanica la regione corrispondente all'attuale stato di Coahuila faceva parte dell'enorme area culturale nota come Aridamerica, che si estendeva tra Messico settentrionale e Sudovest degli Stati Uniti. Al suo interno si distinguono diverse subaree: California Centrale e Meridionale, Gran Bacino, Arizona Nordoccidentale, Apacheria, Bassa California, Costa di Sonora e Sinaloa, Texas Meridionale e Messico Settentrionale; a quest'ultima subarea apparteneva il territorio dell'attuale stato di Coahuila. Click per ingrandireL'Aridamerica era detta dagli Aztechi "La Terra dei Chichimechi", ossia la "Terra dei Popoli del Cane", cioè i nomadi. L'Aridamerica è sempre stata l'area culturale più nettamente conservativa di tutto il continente americano e vi perdurarono sino all'epoca del contatto con gli europei stili di vita di tipo "arcaico" che in altre aree erano stati abbandonati da millenni; in Mesoamerica, ad esempio, il cosiddetto periodo Arcaico terminò attorno al 1800 a.C. Questo significa che in tutta l'Aridamerica (eccezion fatta per una sorta di "isola" nel Sudovest degli Stati Uniti, non a caso detta Oasiamerica) non si praticò l'agricoltura, non si usò la ceramica, non si costruirono edifici monumentali, non nacquero stati, etc.
I popoli aridamericani erano organizzati in pccole bande di cacciatori- raccoglitori nomadi i cui circuiti di nomadismo ciclico erano strettamente legati alle fonti d'acqua disponibli; sopravvivevano nell'ambiente desertico fondando la loro sussistenza su pante del deserto come pithayas, radici di yuca, agave, mezcal, palma, radici e tuberi, fichi d'india e su animali come volp, lepri, conigli, ratti, serpenti, uccelli, insetti e su prodotti naturali come il miele. I diversi gruppi erano comandati da capi tribù, il cui potere era normalmente ottenuto per prestigio personale, che conducevano gli scontri contro grupp rivali. Gli individui vivevano nudi o con perizomi di fibra vegetale o di pelle; ai pedi portavano sandali di fibre intrecciate. Portavano i capelli lunghi, sciolti o intrecciati, tenuti da una fascia colorata sulla fronte. La loro cultura materiale comprendeva una cesteria molto sviluppata, dardi di legno con punte in selce che venivano scagliati con il propulsore, macine e pestelli in petra per macinare i semi raccolti, strumenti in osso o in corno. Gli aspetti relativi alla sfera religiosa o sprituale sono poco noti: sappamo che facevano uso del peyote per avere visioni durante cerimonie e danze accompagnate da musiche suonate con tamburi, sonagli, zucche e sonagli di serpenti. Sicuramente possedevano una tradizione orale molto articolata. Sappamo che in alcuni i casi i defunti erano avvolti in stuoie di vimini e legati in involti funerari. Visto il quadro generale, non c'è da stupirsi che gli informatori aztechi di Bernardino de Sahagún descrivessero così la terra dei Chichimechi:
«È un luogo di miseria, di dolore, di sofferenza, fatica, povertà e tormento. È un luogo di secche rocce, di fallimento; un luogo di lamenti, di morte, di sete, di inanizione. È un luogo di molta fame e molta morte.»

Etnostoria di Cuatro Ciénegas
La documentazione storico-etnografica dell'età coloniale, riferibile principalmente al periodo compreso tra 1650 e 1750, ci dice che in quest'epoca la zona di Cuatro Ciénegas era frequentata da molti gruppi di indigeni, nel complesso detti Coahuileños o Coahuilas, diffusi in tutta la regione a nord e nordest del distretto di Parras-Laguna. Questi gruppi, appartenenti alla famiglia linguistica hokano-coahuilteca, occupavano una fascia continua che si estendeva da Mapimí a Monclova e Cuatro Ciénegas. Nel caso di Cuatro Ciénegas, le fonti storiche citano esplicitamente i gruppi noti con i nomi di Cabezas, Salineros, Cíbolas, Baborizagames, Baborimamas, Corcobados, Ygoquibas, Yguitoros e Contotores, tra gli altri. È difficile capire quanto i nomi menzionati nei documenti facessero riferimento a gruppi etnici, a "bande" o addirittura a semplici gruppi familiari. In generale queste bande unite da mutevoli ed effimere alleanze, erravano per la regione compiendo scorrerie contro gruppi rivali. In molti casi le bande di Coahuileños si allearono (o, alternativamente, combatterono) con i Tobosos, un ampio gruppo di incerta affiliazione che occupava le regioni occidentali di Coahuila. È probabile che questa tendenza a unirsi in ampie alleanze, spesso sotto l'egida di un singolo capo autorevole, fosse almeno in parte un'innovazione dell'età coloniale, causata dalla presenza di un nuovo nemico comune: gli invasori spagnoli. Lo scontro con il mondo spagnolo coloniale causò un rapido declino dei gruppi indigeni della zona, i quali alla metà del XVIII secolo erano ormai quasi completamente estinti. Approfittando del "vuoto" lasciato dai gruppi tradizionalmente insediati nella regione, nuovi gruppi indigeni si spinsero nei territori dell'attuale stato di Coahuila. Giunsero allora gruppi uto- aztechi come i Comanche e soprattutto, a partire dal 1740-50, gli Apache, indigeni di lingua atapascana le cui lontane origini vanno cercate nei territori dell'attuale Canada, che occuparono quasi tuttta la regione. Ma anche loro furono rapidamente vittime del nuovo mondo coloniale: la componente indigena dello stato di Coahuila è oggi sostanzialmente nulla.

Ricerche archeologiche a Cuatro Ciénegas
Tra le diverse regioni aridamericane la zona dell'attuale stato di Coahuila è stata relativamente ben studiata dal punto di vista archeologico ed è da questa zona che proviene la maggior parte dei dati disponibili su alcune delle fasi più antiche della preistoria Aridamericana. Il bolsón di Cuatro Cuénegas e i canyons adiacenti furono esplorati tra il 1937 e il 1947 da Walter W. Taylor nel corso del suo Coahuila Project, parzialmente finanziato dall'United States National Museum della Smithsonian Institution di Washington. Taylor esplorò molte grotte della zona (ignorando sostanzialmente gli scarsissimi e mal preservati siti all'aperto) ma purtroppo i risultati delle ricerche sono stati pubblicati in modo frammentario e incompleto. Il patrimonio archeologico della regione di Cuatro Ciénegas è costituito sostanzialmente da siti in grotta e da manifestazioni di arte rupestre. Nelle grotte della regione sono stati rinvenuti livelli di occupazioni temporanee, con focolari e una grande abbondanza di materiali derivanti da attività quotidiane, e diversi contesti funerari, con i defunti avvolti in stuoie e spesso coperti da mucchi di pietre. Molto ricca è l'arte rupestre della regione, generalmente costituita da figure geometriche in rosso, giallo e ocra; in alcuni casi si osservano figure antropomorfe verticali e allungate, probabili raffigurazioni di "spiriti" o di uomini durante esperienze estatiche. Sebbene le ricerche del Progetto Cuatro Ciénegas dell'Associazione La Venta non abbiano (almeno per ora) obbiettivi di carattere archeologico, durante le esplorazioni nella zona abbiamo trovato casualmente diversi elementi archeologici come punte di freccia, pitture rupestri e contesti funerari in grotta, uno dei quali con presenza di stuoie. Il ritrovamento principale è stato certamente quello di un riparo con una parete rocciosa di oltre 30 metri, coperta di pitture rupestri di notevole bellezza e policromia. Tutti i ritrovamenti archeologici sono stati registrati fotograficamente e, ovviamente, lasciati in situ senza disturbarne la situazione originale.

La sequenza archeologica di Cuatro Ciénegas
I più antichi ritrovamenti archeologici nello stato di Coahuila risalgono alla fine del Pleistocene e consistono in punte di giavellotto rinvenute nella Cueva Espantosa e a La Chuparrosa. È però con l'inizio dell'Olocene che si sviluppano le più importanti tradizioni culturali della zona, nell'insieme riferibili alla cosiddetta Tradizione del Deserto, e in gran parte identificate proprio nel bolsón di Cuatro Ciénegas.

APPROFONDIMENTI:
KUR 01 Techical notes - Allegato tecnico (pdf 186 Kb)
The polygenetic caves of Cuatro Cienegas (pdf 6750 Kb)

 

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