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RIO LA VENTA: SULLE TRACCE DI UNA CIVILTÁ PERDUTA
Le ricerche in un canyon inesplorato che ha trasformato dei cacciatori di grotte in scopritori della culla dimenticata della civiltà Zoque. Il progetto "Rio La Venta" é un piano di ricerche geografiche (archeologiche, antropologiche, speleologiche, geologiche, idrologiche, naturalistiche) che ha per oggetto lo studio di una vasta area semi-inesplorata della Selva El Ocote, attraversata dal grande canyon del Rio La Venta, nella parte occidentale dello stato del Chiapas (Messico). Click per ingrandireIl progetto ebbe inizio nel 1990 con la prima discesa integrale del canyon, durante la quale vennero scoperte importanti evidenze speleologiche e archeologiche. La vittoria del prestigioso Rolex Award for Enterprise (1993) portò poi allo svolgimento di alcune pre-spedizioni e all’organizzazione, nel 1994, della prima di una lunga serie di grandi spedizioni che hanno dato vita al più complesso e duraturo progetto di ricerca della nostra Associazione, ancora oggi in corso di svolgimento. Il progetto, caratterizzato principalmente dall’integrazione tra ricerche speleologiche e archeologiche, è finalizzato allo studio di uno straordinario ambiente carsico-tropicale e alla storia dell’interazione tra questo e le antiche popolazioni indigene che per millenni lo frequentarono. Un obbiettivo così complesso e ambizioso è stato perseguito mediante la stretta collaborazione tra l’Associazione La Venta e numerose istituzioni scientifiche come la Direzione della Riserva El Ocote-Semarnat, l’Enea,l’Instituto Nacional de Antropología e Historia del Messico, l’Università di Bologna e l’Universidad de Ciencies y Artes de Chiapas. Dal punto di vista della documentazione, oltre a diversi servizi giornalistici sulla carta stampata (Corriere della Sera, Il Gazzettino, Airone, Quark) e in trasmissioni televisive (Superquark, La Macchina del Tempo, Ultimo Minuto), sono stati girati diversi documentari: nel 1994 venne realizzato il documentario “Rio La Venta, un canyon tra due oceani”, che l’anno successivo vinse la Genziana d’argento al FilmFestival di Trento, mentre nel 1997 fu la volta del documentario internazionale “La civiltà perduta del Rio La Venta”, anch’esso vincitore di numerosi riconoscimenti internazionali. Nel 1999 fu poi pubblicato, in collaborazione con il governo del Chiapas, il volume “Rio La Venta tesoro del Chiapas” (edizioni in italiano, inglese, spagnolo e francese). I risultati specifici delle ricerche speleologiche e archeologiche sono stati inoltre pubblicati in riviste scientifiche nazionali e internazionali. Area geografica: zona del Rio La Venta, stato del Chiapas, Messico sud-orientale, a 100 km a est della capitale Tuxtla-Gutierrez.
Prospettive future: il quadro del carsismo sulla sinistra orografica del canyon è abbastanza chiaro, ma con ancora grosse potenzialità esplorative, specie nel settore settentrionale. La destra orografica (El Ocote) è conosciuta solo nel settore sud-ovest e nord, mentre la parte centrale rimane poco indagata e non accessibile. La parte archeologica, che promette enormi sviluppi, è ormai al di là della nostra portata. Archeologia
Click per ingrandireIn seguito alle numerose scoperte archeologiche effettuate nel corso degli anni, l'Associazione La Venta ha organizzato, in collaborazione con l’Università di Bologna e l’Universidad de Ciencias y Artes de Chiapas e grazie a finanziamenti della Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale (Ufficio V) del Ministero degli Affari Esteri, il Progetto Archeologico Rio La Venta, finalizzato a una valutazione globale del patrimonio archeologico dell'area del Rio la Venta. Le ricerche archeologiche ebbero inizio nel 1997, sotto la direzione di Giuseppe Orefici, quando vennero effettuate ricognizioni e scavi in alcune cavità della regione. Dal 1999 il Progetto, co-diretto da Davide Domenici e Thomas A. Lee Whiting, si è dedicato a un’intensa attività di ricognizione che ha portato all’identificazione di oltre 120 siti archeologici. Questi possono essere suddivisi in due grandi categorie: grotte utilizzate per scopi rituali e siti all’aperto di dimensioni variabili, da piccoli insediamenti rurali a vasti e articolati insediamenti monumentali.
Click per ingrandireL’analisi dei siti individuati e mappati, così come lo scavo di alcuni di questi, ha permesso di ricostruire la storia preispanica della regione, la cui frequentazione ebbe inizio attorno al 300 a.C. da parte di gruppi indigeni zoque che iniziarono a utilizzare le grotte come luoghi d’offerta dedicati alle divinità acquatiche, attività proseguita ininterrottamente sino all’epoca della conquista spagnola; tra le grotte scavate spicca per importanza la Cueva del Lazo, dove sono stati rinvenuti i resti di dieci bambini sacrificati attorno al X-XI secolo, accompagnati da un importante corredo di materiali deperibili tra cui il più importante corpus tessile sinora noto in Mesoamerica. I siti all’aperto testimoniano invece due diverse ondate di colonizzazione della selva risalenti al VII-XI sec. e al XIII-XV sec. Entrambe le fasi di colonizzazione sono testimoniate nel sito monumentale di El Higo, dove scavi estensivi sono stati condotti negli anni 2003-2004. Ricerche storiche e antropologiche hanno permesso inoltre di studiare la persistenza di attività rituali in grotte della regione nel corso dell’età coloniale, moderna e contemporanea, testimoniando così la grande importanza che la Selva El Ocote, detta Norte Ipstek dalla locale popolazione indigena, ha avuto come principale luogo sacro del mondo zoque nel corso di oltre due millenni.

Speleologia
Le ricerche geografiche e speleologiche del Progetto Rio La Venta

Click per ingrandireDopo la prima discesa integrale del canyon del Rio La Venta, gran parte del versante speleologico del Progetto Rio La Venta è stato finalizzato all’esplorazione e alla documentazione del vasto reticolo idrogeologico della Selva El Ocote. Nel corso degli anni sono state topografate decine di grotte, per uno sviluppo totale di oltre 60 chilometri, mettendo in luce come le dimensioni del fenomeno ipogeo, l'idrologia sotterranea e le morfologie epigee tipiche di un ambiente carsico tropicale facciano dell'area del Rio La Venta una realtà di importanza mondiale. Una grotta in particolare, la Cueva del Río La Venta, rappresenta una straordinaria cavità di attraversamento che collega, con oltre dodici km di passaggi sotterranei, gli altopiani in sinistra orografica a una sorgente carsica all'interno del canyon. Sono stati raggiunti anche alcuni sotanos nel folto della Selva El Ocote, grandi buchi neri difficilissimi da raggiungere a causa della sofferta morfologia superficiale, che permette progressioni giornaliere non superiori ai 500 metri. Il più affascinante di essi, l'Ombligo del Mundo, viene raggiunto nella spedizione del 97 grazie a complesse manovre aeree con calate su corda di quasi cento metri dall'elicottero, e via terra nel 1998 dopo una difficilissima marcia di 15 giorni.

APPROFONDIMENTI:
Ipstek, il santuario dell acqua (pdf 155 Kb)
Religiosidad popular y brujeria en el Chiapas (pdf 225 Kb)
Arqueologia de la Selva el Ocote, Chiapas (pdf 244 Kb)
Una grande esplorazione nella Cueva del Rio La Venta (pdf 157 Kb)

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